Sei mesi di arretrati per la Misericordia di Diamante, servizio dializzati a rischio
A distanza di tempo ritornano i problemi nel pagamento del servizio di accompagnamento dei pazienti presso i centri dialisi di riferimento effettuato dalla Congregazione di Misericordia di Diamante. Oltre sei mesi di servizio effettuato e non rimborsato mettono a rischio il servizio con un più grande problema di fondo, "essendo - spiegano dalla stessa concoregazione - la ASP a non rispettare i termini contrattuali" e che "non si potrà concedere il servizio ad altra associazione a meno che il dirigente che procederà a nuovo affidamento non voglia attirare su di sè denunce da parte dei vertici della Misericordia".
“Non si comprende che fine facciano i fondi destinati al servizio e già impegnati prima di affidare i servizi di trasporto dei dializzati alle varie associazioni" scrive in una nota la Misericordia di Diamante. "Non si comprende, inoltre - prosegue - dove vengano distratti tali fondi e per quali altri servizi se, a distanza di sei mesi, ancora non sono stati liquidati i rimborsi per un servizio le cui spese ed i cui costi vengono quotidianamente anticipati dall’associazione. Anziché pretendere che una onlus faccia da banca all’ASP forse sarebbe meglio che l’ASP chiedesse ulteriore credito alle banche che sono i soggetti a ciò preposti".
"Non si comprende, infine - si chiedono ancora dalla Congregazione - dove si giungerà con simili giochi contabili che, sempre più, somigliano al gioco delle tre carte; anziché puntare sui soggetti del terzo settore che garantirebbero un servizio migliore ed un maggiore risparmio oltre che una efficienza superiore, l‘ASP sfrutta le associazioni in maniera scorretta, lasciando che questo sistema faccia restare le condizioni e la qualità dei servizi sempre più a livello basso rispetto ad altre regioni in cui le onlus sono una fonte di inesauribile valore sia organizzativo che operativo. Forse è il caso che l’attuale dirigenza dell’ASP di Cosenza - concludono dalla Misericordia - ponga rimedio a questa situazione nella quale non c’è chi voglia firmare mandati e provvedimenti di pagamento in modo assurdo e contrariamente a compiti e funzioni.”