LETTERE IN REDAZIONE | Degrado nell’area archeologica di Castiglione di Paludi

Cosenza Attualità

Riceviamo e pubblichiamo lettera a firma di Palmino Maierù inviata al Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, Mario Pagano sulla situazione attuale a Castiglione di Paludi:

“Sono decenni che mi interesso all’area archeologica di Castiglione di Paludi e che visito spesso, soprattutto negli ultimi dieci anni cioè da quando la Comunità Montana “Sila Greca” di Rossano di cui ero consigliere, su mia proposta, ha finanziato e recintato (2007) l’area espropriata dal Comune di Paludi.

Sono note le richieste di intervento per il ripristino della recinzione danneggiata che ho fatto per anni alle Amministrazioni comunali sempre più sorde al fine di impedire l'accesso non solo degli animali.

Durante la visita del 4/12 u. s. - nella veste di "guardiano del parco" archeologico, come mi sono autonominato - ho constatato che ancora, dopo anni e dopo numerose segnalazioni a tutte le Amministrazioni comunali compresa l’attuale:

- il cancello a sud (foto 1), lato grotta verso Paludi, è ancora aperto da oltre 5 anni da cui possono entrare ed uscire liberamente animali di tutte le razze,

- non è stato ripristinato adeguatamente un pezzo di rete metallica di recinzione di fianco al cancello lato torrente Coserie (foto 2), in prossimità della maestosa Porta est, che consente l'accesso anche dei bovini come abbiamo, purtroppo, visto in questi anni. La rete che si vede nella foto è semplicemente agganciata lato cancello in modo che chiunque la può “aprire” e fare entrare quello che vuole. Da questo possono entrare anche, non visti, escavatori clandestini che oltre a rubare qualcosa possono produrre danni alle emergenze,

- di fianco al cancello principale di entrata al parco la rete è stata tagliata e non riparata,

- numerosi bossoli di cartucce che si trovano sul terreno dell’area archeologica confermano ancora l’esercizio della caccia.

In questi anni di segnalazioni agli Enti, comprese Amministrazioni Statali dei Beni Culturali e uffici della Regione Calabria, e comunicati pubblici nessuno mi ha contestato perché era ed è la Verità confermata da copiosa documentazione e da testimoni.

Tutto ciò avviene oggi nell’incuria più assoluta dell'Amministrazione comunale che, anche con controlli periodici, eviterebbe questo grave stato di cose: per questo è oggettivamente complice di chi entra ed esce per cacciare e soprattutto con animali che poi muovendosi sopra i blocchi – in particolare capre e pecore, come ho visto – producono gravi danni alle emergenze.

Questo disinteresse a tutelare adeguatamente e con poca spesa (qualche euro) il bene culturale prezioso di Castiglione è veramente grave ed incomprensibile e fa presagire una sconfitta pesante per tutti coloro che hanno a cuore la cultura e la nostra storia.”


Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto. La testata resta comunque disponibile a pubblicare integrazioni, risposte e rettifiche a quanto riportato e a firma di chiunque sia direttamente o indirettamente coinvolto.

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