Job shadowing: concluso progetto “Digital in Eu” per 34 istituti calabresi
Si è concluso nella prima settimana di dicembre il progetto ‘Digital in EU’, l’esperienza di job shadowing in Danimarca, promossa dall’USR Calabria, nell’ambito della mobilità Erasmus+, prevista per la formazione degli animatori digitali, i docenti cui è affidato il compito di suggerire idee e nuove strade da percorrere per l’innovazione didattica delle scuole italiane.
Il progetto Erasmus+ che vede coinvolti gli animatori digitali, ha portato in mobilità a Copenaghen ben quattro gruppi di docenti animatori digitali di 34 scuole calabresi. Si è iniziato con la seconda settimana di novembre per concludere con l’ultimo gruppo, nel quale erano compresi gli animatori delle scuole della costa, in particolare per l’IIS di Praia a Mare la prof. Iannone, per l’IC Lomonaco l’insegnante Castiglioni, e per l’IC ”Caloprese” di Scalea l’insegnante Garreffa e per il Liceo Metastasio le docenti Barbieri e Romano, il tutto si è concluso a cavallo con i primi due giorni di dicembre, in concomitanza con l’inizio dei preparativi di Natale.
Gli animatori digitali hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con una realtà scolastica di eccellenza, quale l’Ørestad Gymnasium di Copenaghen, un Liceo che sta esportando il suo modello didattico innovativo in tutto il mondo, pur operando in un difficile contesto, caratterizzato da un alto tasso di immigrazione.
La vision dell’Istituto si basa su una digitalizzazione completa del processo formativo, avviata tramite l'utilizzo di una piattaforma, Lectio, integrata alle GoogleApps che consente a docenti, studenti ed amministrazione di interagire costantemente in tempo reale. L’uso della tecnologia non allontana dalla consapevolezza delle origini e si accompagna allo studio della storia, al rispetto delle tradizioni e della propria identità europea, tanto che risulta obbligatorio al liceo danese lo studio del latino e della civiltà classica.
La Digital Bildung degli studenti si intreccia inoltre con una rinnovata concezione degli spazi che prevede l’armoniosa alternanza di ambienti aperti e ambienti chiusi, da adattare alla tipologia di lezione che si intende proporre: le attività laboratoriali, ad esempio, si svolgono negli spazi aperti, in quanto gli studenti possono collaborare più facilmente utilizzando banchi flessibili, da adattare alle esigenze del gruppo classe. L’ambiente deve favorire la creazione di un setting apprenditivo il più sereno possibile ed è per questo motivo che studenti e docenti hanno a disposizione zone per lo studio individuale e per il riposo, dotate di coloratissimi divani ed angolo cottura.
L’architettura delle scuole danesi (i docenti calabresi hanno visitato anche il liceo i Borupgaard) dà la misura della centralità dello studente nel sistema scolastico: i ragazzi sono sereni, partecipativi e molto responsabili del loro comportamento, al punto che non sono previsti al liceo incontri con i genitori. Altissimo il livello della didattica: nel corso delle lezioni di matematica, di chimica, di storia, di musica, la lingua danese si alterna all’inglese con la massima disinvoltura e si concede molto spazio alle esperienze laboratoriali ed all’approccio critico nei confronti degli argomenti proposti. I docenti danesi hanno la possibilità di preparare con cura le loro lezioni, perché nell’attribuzione del monte ore di lezione si tiene conto anche della necessità della formazione didattica e della correzione delle prove scritte, per cui non esiste in Danimarca il cosiddetto ‘lavoro sommerso’ dei docenti.
Il sogno degli animatori digitali italiani è quello di portare nelle realtà scolastiche calabresi non solo la digitalizzazione di Ørestad o di Borupgaard, ma anche quello di contribuire a diffondere nell’ambiente scolastico quella serenità forse contaminata dall’hygge, la dimensione spirituale tipicamente danese, l’arte di creare un’atmosfera accogliente ed intima. È proprio questa, infatti, la chiave del successo formativo danese: un setting apprenditivo flessibile e funzionale, un'organizzazione impeccabile, la proiezione nel futuro senza dimenticare le tradizioni e la propria storia.
I Danesi con umiltà, equilibrio, determinazione stanno dimostrando di essere in grado di affrontare le sfide del nuovo millennio. Ora spetta ai docenti italiani incoraggiare i loro studenti, spesso brillanti e intraprendenti, ma a volte penalizzati da stereotipi di insegnamento poco coinvolgenti e non in linea con i continui mutamenti della tecnologia e della società che caratterizzano il nostro tempo. La solida tradizione del sistema scolastico italiano, insieme alla preparazione ed alla tenacia dei nostri professionisti della formazione, potrebbe senz’altro consentire di raggiungere questi obiettivi, ma è necessaria anche una politica lungimirante che sappia ascoltare ed abbia il coraggio di investire per proporre innovazione.