Cultura: Gerace accoglie con entusiasmo lo scrittore Carmine Abate
La Città di Gerace ha accolto con entusiasmo lo scrittore Carmine Abate. Un appuntamento culturale molto importante che si è tenuto all’interno della monumentale chiesa di San Francesco. A prendere la parola per il saluto iniziale è stato il Primo Cittadino, Giuseppe Pezzimenti, che ha voluto fare una proposta all’illustre autore di presiedere la giuria di un apposito Premio Letterario che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di organizzare a breve.
Il Sindaco Pezzimenti si è anche congratulato con lo scrittore calabrese che ha avuto modo di conoscere attraverso la lettura dei suoi libri e di tanti articoli di giornale. Libri in cui Carmine Abate racconta i temi dell’emigrazione, della sua adolescenza, il legame con la sua terra d’origine, il ricordo dei suoi familiari. Inevitabilmente il discorso è scivolato sull’ultimo suo lavoro editoriale “Il banchetto di nozze e altri sapori”, del quale, Carmine Abate ha voluto personalmente leggere qualche frammento. Nato a Carfizzi, paese del crotonese, dove ha vissuto fino all’età di sedici anni, Carmine Abate si è trasferito per andare in Germania dove lavorava il padre. Oggi lo scrittore vive in Trentino ed esercita la professione di insegnante di italiano, oltre a dedicarsi alla sua più grande passione, la scrittura.
Abate si è soffermato a lungo sul tema dell’emigrazione: “volevo denunciare l’ingiustizia relativa alla costrizione di dover emigrare, la difficoltà di integrazione, i soprusi subiti in fabbrica e il razzismo. Ho sempre cercato di coniugare il bello e il positivo del Nord con il Sud”. “L’incontro, il confronto e la mescolanza arricchiscono tutti”. Carmine Abate si è poi soffermato sull’importanza della “memoria”. “Mantenere vive le tradizioni che vengono da lontano per cercare di migliorare il presente. Nell’incontro di stasera spero di aver donato a tutti i presenti una parte della mia memoria”.
Infine lo scrittore ha parlato dello “ius soli” dichiarandosi totalmente favorevole alla legge che attribuisce la cittadinanza italiana ai nati sul territorio, figli di stranieri ma sostanzialmente italiani per cultura e per lingua. Lo scrittore ha poi risposto alle domande che sono state formulate dal pubblico presente.