Porco (Pd): “Legge sul biotestamento non obbliga il malato alla sofferenza”
“Siamo portati a pensare alla Legge come ad un insieme di norme che, nel regolare la convivenza civile, impone, vieta, sanziona, limita. Con l’approvazione della legge sul Biotestamento, è stata invertita questa convinzione. Abbiamo finalmente, anche in Italia, una legge che, per il suo straordinario impatto sulle coscienze, non obbliga! Non obbliga l’ammalato terminale, incapace di autodeterminarsi, ad accettare l’accanimento terapeutico ed essere, quindi, costretto ad una non-vita. Non obbliga, alla sofferenza, ma garantisce un’adeguata terapia del dolore. Non obbliga il medico alla responsabilità professionale rispetto ad un atto discendente dalla volontà del paziente e, in caso di obiezione di coscienza, dispone, che ogni azienda sanitaria pubblica o privata e anche cattolica garantisca la piena e corretta attuazione dei principi della legge sul biotestamento”.
A sostenerlo è Alessandro Porco, della direzione del Partito democratico calabrese, secondo il quale si tratterebbe di un provvedimento di cui “dopo mille rinvii e una miriade di emendamenti” del quale “ne siamo fieri - afferma - perché non di sola economia vive un Paese, ma di valori”
Così come si dice fiero a nome dei dem “dei tanti altri provvedimenti approvati in questa legislatura a guida PD e che non bisogna dimenticare: unioni civili, terzo settore, autismo, contrasto al caporalato, reato di tortura, “dopo di noi”, cooperazione internazionale, bonus bebè, bonus cultura, reddito di inclusione, la legge contro lo spreco alimentare”. “Il PD – conclude Porco - guarda al futuro dell’Italia con azioni concrete perché il nostro sia un Paese sempre più giusto a garanzia dei diritti e della libertà dei cittadini”.