Sicurezza nel reggino, dieci arresti: anche due presunti “boss”

Reggio Calabria Cronaca

Quasi 240 servizi che hanno consentito di controllare 731 obiettivi sensibili, identificare oltre 1500 persone e verificare più di mille mezzi. Inoltre, elevate una cinquantina di multe, eseguire 92 perquisizioni, denunciate sei persone e tratte in arresto altre dieci per vari reati.

Questo il bilancio delle attività messe in campo, prima del Natale, dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e su tutta la provincia, così da garantire maggior sicurezza nel periodo prefestivo.

NEL DETTAGLIO

Nel capoluogo, sono finiti in arresto sono stati prima un 46enne pregiudicato, sorpreso in flagranza a spacciare nel rione Modena e trovato in con della droga pronta per essere venduta; e poi un 21enne anch’egli pregiudicato ed accusato di evasione dopo esser stato beccato nei pressi di un bar violando l’obbligo di rimanere in casa e per questo rinchiuso nel carcere di Arghillà in attesa del processo per direttissima.

Nell Piana di Gioia Tauro, i militari del Gruppo hanno invece arrestato marito e moglie, rispettivamente di 59 e 51 anni, per furto aggravato e detenzione illecita di munizionamento: durante un controllo presso la loro residenza è stato trovato un allaccio abusivo alla rete elettrica ed in un terreno di loro pertinenza, 16 cartucce calibro 12 detenute illegittimamente.

In manette anche: un 73enne pregiudicato raggiunto da un provvedimento di esecuzione pena poiché riconosciuto colpevole di spaccio di stupefacenti in concorso con altre persone (dovrà scontare una pena residua di 8 anni di carcere); un 58enne ritenuto colpevole di bancarotta fraudolenta che dovrà scontare un residuo di quasi 3 anni di reclusione; un 56enne colpevole di detenzione abusiva di armi, in relazione a fatti commessi a San Ferdinando nel 2013, e per i quali dovrà scontare un mese di reclusione.

Infine, arrestati due soggetti, Giuseppe Panuccio e Giuseppe Francesco Maio, riconosciuti colpevoli di associazione di tipo mafioso, e ritenuti ai vertici della cosca di ‘ndrangheta dei Maio di San Martino di Taurianova: dovranno scontare rispettivamente una pena residua di 10 anni e 10 mesi il primo e 3 anni il secondo.