S. Caterina Albanese, Regione avvia bonifica ex fabbrica laterizi
La Regione Calabria si è fatta carico dell’intervento urgente e straordinario per la bonifica delle strutture dell’ex fabbrica laterizi Fil sita in località Triscioli di S. Caterina Albanese ove sono presenti vecchi capannoni con coperture in lastre di cemento-amianto in avanzato stato di degrado.
Lo comunica Giuseppe Infusini, presidente dell’Ona Cosenza (Osservatorio Nazionale Amianto), il quale esprime la sua soddisfazione per l’esito della vicenda dopo i tanti appelli lanciati e, in ultimo, la lettera dello scorso 15 novembre inviata al governatore Mario Oliverio ed all’assessore regionale Antonella Rizzo nella quale spiegava le ragioni della necessità dell’intervento regionale nonché le possibili modalità attuative.
“Finalmente la regione ha accolto i nostri appelli e quelli del sindaco di S. Caterina e degli altri comuni limitrofi, nonché di altre associazioni e dei cittadini che, per anni, sono stati esposti alle pericolose polveri d’amianto. Come mi ha riferito il sindaco Roberto La Valle, che proprio mercoledì scorso si è recato in regione per acquisire il provvedimento, – scrive Infusini - il contributo concesso è di 190mila euro. Ricordo che S. Caterina è stato uno dei primi comuni ad aderire all’Ona (l’adesione dei comuni è volontaria e non comporta spese) e da allora tante sono state le denunce e gli appelli che l’Ona Cosenza ha rivolto alla regione spiegando i motivi che rendevano plausibile l’intervento regionale”.
“Bisogna riconoscere al sindaco La Valle – continua Infusini - la perseveranza e la forza impiegate per raggiungere questo obiettivo e nell'aver creduto anche nell'attività dell'Ona Cosenza quale associazione in grado sostenere il comune in questa lunga vicenda. Adesso si tratta di esperire le giuste procedure per realizzare la bonifica in modo da garantire in primo luogo quella relativa alle coperture ed alle aree pavimentati sottostanti sulle quali sono rovinosamente cadute le lastre e, in secondo luogo, verificare l’eventuale contaminazione del terreno immediatamente circostante le strutture. Va precisato che la somma impiegata per la bonifica dovrà essere posta in danno alla curatela che, una volta esperita la vendita all’asta del sito (che, libero dall’amianto, sarà più appetibile sul mercato immobiliare) dovrà restituire la somma al comune il quale avrà poi la possibilità di utilizzarla in altri interventi di recupero ambientale”.
“Sta per concludersi, quindi, una lunga e triste vicenda per la quale la politica, questa volta, ha mosso i giusti passi nell’interesse non solo dei cittadini di S. Caterina Albanese ma anche di quelli dei territori limitrofi, risolvendo un problema sanitario per lungo tempo trascurato”.