Al via i saldi di fine stagione, in media si spenderà 150 ero a testa
Partiranno il 5 gennaio i saldi invernali in Calabria. Anche se le promozioni sono iniziate in quasi tutta Italia già il 2 gennaio.
La prima regione a partire è stata infatti la Basilicata, martedì 2, poi la Valle D'Aosta il 3 gennaio. In tutte le altre le vendite di fine stagione scatteranno venerdì 5 gennaio, con l'esclusione della Sicilia che inizierà per ultima sabato 6, in coincidenza con l'Epifania.
Così in base a un’indagine promossa da Confesercenti in collaborazione con SWG su un campione di 600 commercianti e 1.500 consumatori, sembra che un italiano su due (il 47%) abbia già deciso che approfitterà dell'occasione per fare almeno un acquisto, valutando di investire, mediamente, 150 euro a persona.
Si cercheranno, in particolare, calzature: un nuovo paio di scarpe è l'acquisto in saldo più desiderato dagli italiani, indicato dal 28%. Seguono i prodotti di maglieria, preferenza per il 22% di chi partecipa ai saldi, ed i pantaloni (14%). Alto l'interesse anche per i prodotti tessili e moda per la casa (9%) e per i capispalla, come giubbotti e giacconi, ricercati dal 7% dei consumatori.
A partecipare alle prossime vendite di fine stagione saranno infatti circa 280mila attività commerciali, insomma tutti i negozi di moda e di tessili, che praticheranno subito sconti del 30-40%.
Lo stato di persistente sofferenza del settore risulta evidente dalle tante chiusure registrate durante l'anno: secondo le stime dell'Osservatorio Confesercenti, Le imprese del settore tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature nel 2017 sono diminuite rispetto al 2016 dell'1,9%, pari appunto a 2.406 imprese. Così chi ha già deciso di acquistare prevede in media un budget di 150 euro a persona, e l'86% si dice pronto a spendere come o più dello scorso anno.
Tra le regioni la diminuzione più forte si registra in Piemonte (-3,2%), Trentino A.A. (-3,4%), Umbria (-4,2%) e Valle d'Aosta (-6,9%). Più contenuti i cali di imprese del Lazio (-1,1%) e della Campania (-0,9%). Tra le province, la maglia nera va a Terni, dove la diminuzione di negozi di moda tocca il -8,5%. Seguono la provincia d'Aosta (-6,9%), Pavia (-5,2%) e Padova (-4,9%).