Dieci quintali di botti illegali sequestrati nel cosentino, dieci denunce
Oltre 38 mila pezzi di materiale esplodente pericoloso, pari a poco più di 52 mila bocche di fuoco di bengala, fontane, razzi e petardi per un peso complessivo di 967 chilogrammi: il tutto senza le indicazioni di sicurezza previste dalla legge. Prodotti pericolosi, insomma, per l’incolumità degli eventuali acquirenti che ora sarà distrutto in appositi siti autorizzati.
A scoprire e sequestrare l’ingente quantitativo di botti illegali sono stati i finanzieri del capoluogo bruzio tra Cosenza, Rossano e Corigliano.
Nella zona di Acri i militari hanno individuato un deposito in una casa rurale in cui vi erano stipati ben 650 pezzi di artifizi pirotecnici molto pericolosi, circa 300 kg, detenuti senza alcuna autorizzazione. Il tutto era conservato in cartoni e ammassato in un locale, violando le norme di sicurezza dei prodotti pericolosi e mettendo a rischio anche la sicurezza dell’intero nucleo familiare che vi abitava.
A Rossano, lungo la statale 106, i Finanzieri della Compagnia locale, hanno invece ritrovato e sequestrato a bordo di alcuni automezzi altri 600 chili di materiale esplodente composto da fontane, razzi e petardi trasportati in furgoni sprovvisti dei requisiti di sicurezza necessari, delle autorizzazioni e delle licenze sia per il trasporto che per la vendita di questo tipo di prodotti.
Ed ancora: nel centro di Cosenza i Baschi Verdi hanno sequestrato circa 20 kg di artifizi pirotecnici, sempre pericolosi, a venditori ambulanti senza licenza e autorizzazione in materia oltre che in totale assenza delle misure minime di sicurezza.
A Corigliano, infine, sequestrati altri 42 chili di “fuochi” che erano detenuti illegalmente in un negozio di casalinghi e giocattoli del centro storico (anch’esso privo delle autorizzazioni) e stipati in modo non sicuro vicino ad impianti elettrici attivi.
Al termine delle attività di controllo del territorio, i Finanzieri cosentini hanno così denunciato dieci persone per violazioni delle norme relative alla custodia, il trasporto e la commercializzazione di materiale esplodente. I responsabili, oltre alle sanzioni rischiano anche l’arresto fino a diciotto mesi. Le fiamme gialle stanno indagando per cercare di individuare i canali di approvvigionamento dei fuochi illegali.