Giuseppe Campisi riconfermato alla presidenza regionale di Acli Terra
Giuseppe Campisi è stato riconfermato alla guida di Acli terra. La decisione è arrivata as eguito del congresso regionale svoltosi a Lamezia Terme. Particolarmente seguita, nel corso del congresso regionale, è stata la relazione di Adolfo Rossi, esperto in processi di internazionalizzazione sul posizionamento delle esportazioni regionali calabresi, che, con la dirigenza Acli Terra, ha concordato azioni concrete di intervento da implementare, già a partire dalle prossime settimane: fornire, ad esempio, alle Piccole medie imprese (Pmi) informazioni adeguate e facilmente accessibili sulle modalità per estendere la loro attività all’stero con la creazione di uno sportello Acli per l’internazionalizzazione; istituire un coordinamento con altre associazioni per contribuire alla creazione di una “cabina di regia” per l’internazionalizzazione a scala regionale; favorire la “logica di filiera” che veda come fattori chiave di competizione l’accesso all’innovazione e una forte integrazione a valle con gli anelli che presidiano i mercati, anche localizzati fuori regione con la proposta di elaborare un “progetto pilota per l’internazionalizzazione”.
Questi i membri del consiglio regionale di Acli Terra: Giuseppe Campisi (Catanzaro); Francesco Silvaggio (Vibo Valentia); Pierino Fallico, Carmelo Campolo, Santina Bruno (Cosenza); Giovanni Moscato, Claudio Romanò, Giuseppe Varsanti, Francesco Zavaglia, Enrico Caracciolo, Antonio Porcino (Reggio Calabria); Tommaso Pupa, Giuseppe Amato, Michele Rodi, Katiuscia Lupia, Maria Bresci (Crotone). All’interno del Consiglio è stata eletta anche la presidenza regionale, che è così composta: Giuseppe Campisi (presidente); Tommaso Pupa (vice presidente vicario); Giovanni Moscato, Claudio Romanò, Pierino Fallico, Francesco Silvaggio (componenti di presidenza).
“Acli Terra - ha dichiarato Campisi - sarà un pilastro di proposta per le politiche agricole del nostro Sud. Le Acli Terra rappresenteranno un sentiero per la crescita pulita che porta alla casa comune”. Da qui la volontà di “riportare le Acli Terra alla tradizione e alla storia fondativa, per superare il graduale abbandono dei valori che stanno da sempre nel rapporto con la terra, con i luoghi e la gente che vuole ritornare ad abitare quanto ha lasciato, perché trascinata dalla rincorsa a un benessere che si sta sgretolando, rivelandosi tenaglia e freno del futuro, dentro una società scivolosa e magmatica”.