Lettere. Nanci (medico di famiglia): “Aiutiamo gli antibiotici ad aiutarci”
Riceviamo e pubblichiamo.
“Dottò ho la febbre quando devo cominciare l’antibiotico? Dottò ho mal di gola mi scrivete l’antibiotico che l’ho già cominciato? Dottò ho la tosse, devo prendere l’antibiotico? Dottò ho la “cistite” quale antibiotico devo usare? E così via. Ma l’antibiotico non cura la febbre, il mal di gola e la tosse.
L’antibiotico uccide o non fa crescere i batteri che, quando sono presenti, e non è la condizioni più frequente, possono causare i sintomi sopracitati.
Quindi se la febbre, la tosse, il mal di gola, la “cistite” non sono causate dai batteri, ed è la condizione più frequente, l’antibiotico è non solo inutile ma anche dannoso. Inutile perché se ad esempio i sintomi sono causati da un virus l’antibiotico non lo riconosce come suo nemico e non lo uccide anzi se si incontrano nel sangue si salutano “buongiorno e buongiorno” e ognuno va per la sua strada.
Dannoso perché l’assunzione per due o tre giorni dell’antibiotico oppure l’uso dello stesso antibiotico per troppe volte seleziona batteri, (anche quelli che vivono normalmente sul e nel nostro corpo senza causare malattie), che diventano resistenti all’antibiotico stesso.
Infatti se l’antibiotico si usa solo per due o tre giorni i batteri (sia quelli cattivi che quelli buoni) non muoiono ma rimangono tramortiti “stupidisciuti” e alla sospensione dell’antibiotico si riprendono e se si usa di nuovo lo stesso antibiotico quei batteri non verranno più uccisi perché producono delle sostanze che bloccano l’antibiotico stesso.
Ma questi batteri fanno un’altra cosa ancora più pericolosa, infatti sono in grado di trasmettere ad altri batteri, che sono in grado di dare malattie, l’antibiotico-resistenza. E tutto questo non è soltanto un problema personale ma di salute pubblica perché i batteri resistenti per l’uso scorretto degli antibiotici possono passare da una persona all’altra e diffondersi.
Ciò è tanto vero che perfino l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha lanciato un allarme a tutti i paesi del mondo per mettere in atto dei provvedimenti atti a contrastare l’avanzata dell’antibiotico-resistenza. Uno studio del governo Inglese ha calcolato che, se non si contrasta l’antibiotico-resistenza, nel 2050 ci saranno ogni anno al mondo dieci milioni di morti per le infezioni, molte di più delle morti per cancro.
Attualmente solo in Italia ci sono fino a settemila morti per superinfezioni di batteri resistenti specialmente negli ospedali. Un’altra causa del diffondersi dell’antibiotico-resistenza è l’uso esagerato di antibiotici in ambito veterinario, infatti ammonta al 70% il loro consumo per curare e far crescere più in fretta gli animali rispetto al consumo del 30% di noi umani.
Gli antibiotici dati agli animali si diffondono poi nell’ambiente a basse dosi ed entrano nella catena alimentare. Noi li assumiamo a basse dosi sia con il consumo della carne che con la più generale catena alimentare e ciò concorre a potenziare ulteriormente la resistenza batterica.
Cosa fare allora? Mai fare da soli cioè non assumere gli antibiotici pensando che possano far passare i sintomi; farsi prescrivere i gli antibiotici sempre dal medico; assumere gli antibiotici per il tempo e le modalità indicate dal medico senza modificare le quantità e i tempi di assunzione; sapere che rispettare queste semplici regole è un dovere non solo verso la nostra persona ma concorre a migliorare la salute pubblica; chiedere ai decisori governanti di far limitare l’uso degli antibiotici anche negli animali".
Giacinto Nanci, medico di famiglia a Catanzaro