Guerra a gioco e scommesse illegali, sette denunce nel cosentino
Nel corso degli ultimi giorni la Questura di Cosenza, anche in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha intensificato in tutta la provincia bruzia i controlli nelle attività di gioco e scommesse.
La Divisione di Polizia Amministrativa ed i Commissariati distaccati di Paola, Rossano e Castrovillari hanno così controllato 30 agenzie denunciando in tutto sette operatori illegali e due giocatori.
Inoltre sono state sequestrate sei postazioni in due distinti esercizi ed elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di poco più di 44 mila euro.
L’attività è mirata a contrastare, soprattutto, gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore che, sfruttando la dipendenza dal gioco di fasce della popolazione sempre più in aumento, si assicurano guadagni importanti ma danneggiando di contro i bilanci delle famiglie.
Le verifiche in questa direzione, costituiscono dunque un servizio complementare alle indagini amministrative effettuate dall’Ufficio Licenze della Questura, grazie alle quali sono stati individuati decine di presunti prestanome di organizzazioni criminali, a carico dei quali sono stati emessi dei provvedimenti in materia, come le revoche o i dinieghi.
I controlli proseguiranno anche nei prossimi mesi con sempre più impegno da parte della polizia che dal 2002 ha compreso l’importanza di un fenomeno “patologico” e dei suoi effetti socioculturali, tant’è che ha istituito una struttura centrale a livello di Corte d’Appello come a significare che non si sia solo in presenza di problematiche patologiche ma di un settore grazie al quale il crimine può far valere propria influenza e raccogliere profitti illecitamente.
La filiera dei giochi in Italia, nel 2016 ha superato un fatturato di addirittura 90 miliardi di euro, ancora i dati del 2017 non sono disponibili ma dalle proiezioni periodiche la somma è stata già superata sensibilmente.
Una ricerca di Europol ha valutato che lo spaccio di sostanze stupefacente in tutta Europa è pari a 26 miliardi di euro. Quindi è un fenomeno da monitorare e seguire costantemente.