Oltre due ore di pure emozioni nel primo live di Biagio Antonacci
Oltre due ore di live per una “prima” reggina senza precedenti. E’ stato un susseguirsi di emozioni al PalaCalafiore il primo degli appuntamenti di Biagio Antonacci a Reggio Calabria per i due concerti in esclusiva regionale del suo ultimo tour. Il sold out della prima data, ieri sera appunto, ha coronato gli sforzi organizzativi della Esse Emme Musica di Maurizio Senese che per il pubblico calabrese ha voluto garantire una seconda serata, così da consentire a tutti di poter assistere a un vero e proprio spettacolo, inno all’amore, come sono del resto tutte le esibizioni live di Antonacci.
Il cantautore lombardo, che aveva incontrato a sorpresa nella mattinata gli allievi dell’istituto alberghiero di Villa San Giovanni, ha ribadito i pilastri della sua musica, fatta di buoni sentimenti, libertà e vita vera, oltre che amicizia e, neanche a dirlo, amore. Tra racconti personali, legati alla scrittura dei vari brani proposti, e riflessioni varie, Antonacci ha snocciolato il suo repertorio più emozionante, da “Sappi amore mio” a “Insieme finire”, passando, tra le altre, da “Noi non ci facciamo compagnia”, “Iris”, “Ti penso raramente”, e addirittura una “Liberatemi” degli esordi, con cui ha voluto chiudere la serata. Il concerto si era aperto con “Il migliore”, tratta dall’ultimo album, “Dediche e mani”, alla quale, sempre delle recenti composizioni, si sono aggiunte canzoni come “Sei nell’aria”, “Fortuna che ci sei”, “In mezzo al mondo”, “Vorrei amarti anch’io”.
Come ormai di consueto, l’esibizione ha avuto i suoi momenti rock, ma anche uno, fatto di cinque brani, più soft, in acustico: lì è stato il turno di “Danza sul mio petto”, “Come se fosse un’isola”, “Prima di tutto”, “Si incomincia dalla sera”, “Mi fai stare bene”. Il tutto seguito dalla solita folla oceanica che urlava e cantava trasformando il PalaCalafiore in un unico grande cuore. Attento e di una sensibilità disarmante, Antonacci ha riservato per il pubblico reggino anche un momento toccante, con il lancio di un palloncino in ricordo di Matteo Armellini, il giovane tecnico che perse la vita qualche anno fa proprio al palazzetto di Pentimele, nelle fasi di allestimento del palco del concerto che di lì a qualche ora avrebbe dovuto tenere Laura Pausini.