Comitato Metropolitano, oggi seduta di insediamento
È co-presieduto dal prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, il Comitato Metropolitano di Reggio Calabria. Questa mattina il comitato si è riunito e ha visto la presenza dei componenti del Consiglio Metropolitano, i Sindaci della Città Metropolitana, il Commissario Regionale A.T.E.R.P., il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza.
Il Prefetto, aprendo i lavori, ha illustrato le finalità del Comitato Metropolitano istituito con la legge n. 48 del 18 aprile 2017 quale strumento privilegiato per la sicurezza urbana, deputato ad assicurare “l’analisi, la valutazione e il confronto sulle tematiche di sicurezza urbana relative al territorio della Città metropolitana”. Ha sottolineato, altresì, il carattere di promozione sociale dell’Organismo che affronterà tematiche connesse alla vivibilità e al decoro all’interno dell’area metropolitana, spesso connotata da marcati fenomeni di conurbazione, alla ricerca di soluzioni condivise e per sviluppare sinergie nel campo dell’housing pubblico, disincentivando condizioni di illegalità.
Nel suo intervento il Sindaco della Città Metropolitana ha richiamato, in particolare, le innovazioni introdotte dal cosiddetto “pacchetto Minniti” che ha attribuito ai Sindaci nuovi poteri e specifiche competenze in materia di sicurezza urbana con particolare riferimento alle politiche abitative di prevenzione e repressione del fenomeno dell’occupazione arbitraria di immobili.
“Il Comitato – ha dichiarato di Bari – vuole rappresentare il foro in cui convergono le istanze delle istituzioni locali e in cui si possono sviluppare stabili sinergie e forme di collaborazione, nel rispetto delle specifiche competenze. Quanto più il dialogo interistituzionale è stretto tanto più è possibile dare risposte concrete alle problematiche del territorio e alle istanze dei cittadini. Realizzando un sistema di partenariato, che affianchi e integri le politiche dell’ordine pubblico con le politiche sociali, è possibile creare presupposti di stabilità e coesione sociale”.