Operazione Stige. Il figlio del boss “salta il fosso”, Farao collabora con la giustizia
Francesco Farao, 37 anni: è ritenuto come esponente di spicco dell’omonima cosca di Cirò Marina e figlio del boss Giuseppe, attualmente rinchiuso nel carcere di Opera.
Il 37enne è entrato a far parte della schiera di collaboratori della giustizia, già da qualche giorno, collaborando con i magistrati della Dda di Catanzaro.
Farao era stato arrestato il 9 gennaio scorso nell’ambito della operazione “Stige”: allora i Ros e i carabinieri del comando provinciale di Crotone, coordinati dalla Distrettuale Antimafia, fecero scattare le manette ai polsi di 170 persone tra Italia ed estero, in particolare in Germania, sequestrando anche beni per un valore di circa 50 milioni di euro.
Un’inchiesta, questa, che il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha definito come la più importante mai eseguita negli ultimi 23 anni e che oltre a decapitare la potente cosca cirotana dei Farao-Marincola, ha portato in carcere anche amministratori pubblici, tra cui spicca il presidente della Provincia pitagorica Nicodemo Parrilla.
Diversi i reati contestati agli indagati: si va dall’associazione di tipo mafioso, al tentato omicidio, all’estorsione, l’autoriciclaggio, il porto e detenzione illegale di armi e munizioni, l’intestazione fittizia di beni, la procurata inosservanza di pena e l’illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso.