Lavoro e precariato, le richieste della Cgil
Un incontro per importante manifestazione di Cgil e Uil del 16 novembre sotto la cittadella regionale. Un incontro utile per ribadire i contenuti della piattaforma e per registrare degli avanzamenti positivi rispetto la zona economica e speciale, che ha registrato la volontà espressa del Governatore ad avviare una discussione sul piano per il lavoro, sugli investimenti, sul precariato, sulle riforme e l’assetto istituzionale, sui temi della salute.
È successo alla cittadella regionale, quando la Cgil ha incontrato la Giunta regionale e il presidente Mario Oliverio. Durante la riunione per il sindacato è stata espressa la volontà di “invertire la rotta sulle politiche e sugli interventi previsti dalle risorse comunitarie a disposizione (por, fesr-fse, patto per la calabria, resto al sud) e di metterle a sistema, per incentivare gli investimenti e per definire un piano operativo e per il lavoro”.
E non solo, perché l’associazione di categoria ha riscontrato “l’intenzione di redigere un piano di assetto idrogeologico e manutenzione del territorio con l’istituzione di un ufficio del piano per un coordinamento unico degli interventi ed evitare la polverizzazione delle risorse”. Sulla zona economica speciale, definita con il governo, la Cgil ha registrato “convergenze circa le perimetrazioni nelle aree portuali ricadenti nell’autorità di sistema portuale ed aeroportuale, estendendo i benefici ed i vantaggi fiscali a 21 anni”.
Da qui la richiesta al Presidente Oliverio di “chiedere un confronto con il Governo e le parti sociali per utilizzare questa fase sulla Zes per un rilancio delle strategie industriali nazionali ed in Calabria, facendo leva sul vantaggio delle risorse a disposizione, sui benefici fiscali e previdenziali a lungo termine degli investimenti”. Mentre in merito al Porto di Gioia Tauro il sindacato ha chiesto “al Presidente Oliverio di attivarsi per un confronto con la presidenza del Consiglio dei Ministri per capire le reali intenzioni di Mtc e Msc e per ridefinire un piano strategico di rilancio ed interventi, alla luce della centralità che assume nella Zes”.
E poi ancora, la richiesta di “fare un focus sui temi della salute e degli assetti istituzionali, a partire dal ruolo delle province e dei comuni”. Mentre sulle politiche attive l’associazione di categoria ha chiesto di “riconvocare un tavolo tecnico per un approfondimento delle risorse disponibili, dei beneficiari e degli interventi previsti, che verranno comunque sottoposti negli organismi ed alle assemblee dei lavoratori”.