Assunzioni e pensioni false, indagati medici e avvocati

Reggio Calabria Cronaca

Sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso di falso ideologico e falso commessa da pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato e false attestazioni e certificazioni in servizio. Per questo motivo otto persone sono state denunciate dai carabinieri di Taurianova su indicazione della Prpcura ordinaria del Tribunale di Palmi.

Le indagini avrebbero portato a scoprire delle presunte condotte illecite da parte degli indagati per ottenere fondi pubblici nell’ambito previdenziale e assistenziale.

Sarebbe così emerso come una 45enne taurianovese, tenuta sotto osservazione dagli investigatori, sarebbe stata assunta per finte come bracciante da parte di una ditta agricola.

Il titolare dell’azienda, un 40enne di Rizziconi, truffando l’Inps, avrebbe “assunto” la donna così da avere illecitamente dei compensi previdenziali e assistenziali.

La 45enne, senza mai prestare la sua manodopera, avrebbe ottenuto delle cospicue indennità di disoccupazione per malattia e maternità e altre prestazioni sociali.

Nel sistema sarebbe stato coinvolto anche il cognato della donna, un rizziconese di 39 anni che, intermediario e medico all’Ospedale di Polistena, in più di una occasione, avrebbe attestato dei falsi ingressi al pronto soccorso della donna, per giustificarne le assenze per malattia.

Il medico avrebbe inoltre diagnosticato patologie inesistenti, su richiesta dei due cognati. E non solo, perché sarebbe stato chiamato più volte per coprire la donna che risultava assente da casa durante le visite fiscali.

Questo finto rapporto di lavoro, dal 2012 al 2016, avrebbe causato un ingiusto profitto nella percezione delle indennità previdenziali e assistenziali di oltre 27 mila euro a danno dell’Inps.

Nella rete investigativa sono finiti anche un avvocato del foro di Palmi, un impiegato della Federazione Nazionale Agricoltura di Laureana di Borrello e un medico di famiglia che secondo gli inquirenti, grazie a connivenze e conoscenze, avrebbero attestato delle false visite mediche e patologie per istruire favorevolmente istanze di riconoscimento di pensioni di invalidità.

Altri due medici dell’Ospedale di Polistena sono accusati di aver attestato falsamento la loro presenza in servizio. Questi, in accordo tra loro, ed attraverso una fraudolenta timbratura del badge, avrebbero nascosto la loro assenza dal nosocomio, inducendo in errore l’Amministrazione nel pagamento della loro retribuzione; i due risponderanno in concorso di truffa aggravata e falsa attestazione in servizio.