Truffe: anche tre dipendenti centri assistenza ai domiciliari
Hanno riguardato anche il settore olivicolo, con il coinvolgimento di gestori di frantoi ed ispettori delegati al controllo, le irregolarità riscontrate nel corso dell'operazione condotta dal Comando carabinieri politiche agricole e alimentari-Nucleo antifrodi di Salerno e da quelli del Comando Provinciale di Reggio Calabria che stamani ha portato a 12 arresti. Complessivamente gli indagati sono 48. Le indagini hanno permesso di scoprire un sistema di illeciti finanziamenti comunitari nel comparto agro-alimentare destinati alla Regione Calabria, nel cui ambito è emersa una fitta rete di complicità tra operatori del settore e addetti ai controlli, risultati contigui anche ad alcune 'ndrine locali. Le accuse ipotizzate sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici per aver percepito illecitamente finanziamenti comunitari per un valore complessivo di circa un milione di euro.
In manette anche tre dipendenti dei centri di assistenza agricola: Domenico Principato, 36 anni di Locri, responsabile del Caa della Coldiretti di Bianco; Rosario Fallara, dipendente del Caa Copa di Reggio Calabria; Francesco Costantino, dipendente dell'Agea, l'organismo che eroga i contributi nel settore agricolo.
Le indagini | hanno consentito di accertare che il gruppo affaristico-criminale era organizzato su basi familiari vicine ad alcuni clan locali di Africo Nuovo e San Luca, e si è avvalso di una fitta rete di complicità di diversi operatori dei Centri di assistenza agricola e di alcuni organi di controllo amministrativi. Nel settore olivicolo, i carabinieri hanno accertato che i titolari delle aziende del comparto attestavano falsamente l'esistenza di consistenti estensioni di fondi coltivati ad uliveto per i quali venivano percepiti aiuti comunitari in relazione a quantitativi di olio fittiziamente prodotti. I gestori dei frantoi rilasciavano documentazione attestante la falsa quantità di olive molite.
Le persone arrestate, tutte sottoposte ai domiciliari, sono: Salvatore Scordo, 32 anni, di Africo, Leo Condemi (38) di Africo, Rosa Gligora (38) di Africo, Francesco Gligola (36) di Bianco, Giuseppe Frisina (38) di Bianco, Giuseppe Romeo (59) di Africo, Maria Morabito (56) di Africo, Pietro Favasuli 843) di Africo, Elisabetta Nirta (36) di Africo, Domenico Principato (36) di Locri, Carmelo Scaramozzino (57) di Brancaleone, e Pasquale Furfari (56) di Brancaleone. Il gip del tribunale di Reggio Calabria Daniela Oliva, invece, ha rigettato la richiesta dalla Procura della Repubblica della città calabrese di limitazione della libertà personale a carico di altri 29 indagati. Inoltre il provvedimento di sequestro ha riguardato 25 persone che complessivamente, ognuna per la parte stabilita dal giudice terzo, hanno avuto sequestrato un patrimonio complessivo di 932.611,22 euro.