Lamezia: inchiesta sulle carenze idriche nel territorio, Cgil sconcertata
“La CGIL Calabria accoglie con sconcerto, ma purtroppo non con stupore, la notizia dell’inchiesta sulle carenze idriche nel territorio di Lamezia Terme. - È quanto si legge in una nota stampa a firma di Umberto Pisanti, Segretario Generale Filctem Cgil Calabria e Mimma Pacifici, Segretaria Regionale CGIL Calabria -
L’approvazione della proposta di legge regionale in materia di “Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato” ha certamente rappresentato un primo passo per porre fine a un disastro nella gestione dell’acqua in Calabria, all’insegna dell’immobilismo e delle criticità. E soprattutto ha sancito il principio dell’acqua pubblica, da sempre sostenuto dalla CGIL. Ma, complice la lentezza della Regione nell’applicazione del nuovo dettato normativo, il nostro territorio è tuttora afflitto da ritardi ed inefficienze riguardo agli interventi per le reti idriche di distribuzione urbana, alla manutenzione ordinaria ed alla riduzione delle perdite delle cinque città capoluogo di provincia della nostra regione.
Come hanno dimostrato gli esiti delle indagini della Guardia di Finanzia e della magistratura lametine, - si legge ancora nella nota - non era possibile mettere una pietra tombale su quello che era stato fatto in Calabria negli ultimi anni in relazione al settore idrico ed al ruolo recitato dalla Sorical, che ha prodotto un grave e strutturale deficit economico per gli enti locali, leso il diritto dei cittadini alla costante erogazione idrica e prodotto un meccanismo infernale grazie al quale i privati hanno accumulato e il pubblico ha sostenuto i debiti. Evidentemente non si può fare partire il sistema idrico integrato senza fare i conti con gli errori del passato; e duole evidenziare come, anche questa volta, la magistratura sia arrivata prima della politica.
La CGIL - si legge infine - chiede con forza che la Regione traghetti al più presto poteri e competenze, così come prescrive la legge, all’Autorità idrica calabrese, di cui fanno parte i Comuni e a cui spetta la funzione di organizzazione e controllo sulle attività di gestione del servizio idrico integrato e che ha la responsabilità di favorire il decollo della riforma.”