Le foto che curano l’anima e cercano la bellezza. Viaggi e incontri di uno psicoterapeuta
Usare le foto per curare l’anima o cercare la bellezza: è questa una delle chiavi di lettura del lavoro di Michele Cannavò, psicoterapeuta siciliano che ha messo a punto un nuovo metodo per curare i pazienti, un metodo che può essere condiviso con chi vuole solo conoscere meglio sé stesso in relazione con gli altri.
«Siamo universi». Questa affermazione che apre il libro di Cannavò, Scatti di luce (Festamobile, Milano 2016) racconta un po’ di ognuno di noi, la nostra bellezza che - ci spiega l’autore con un metodo originale - si crea attraverso il senso, la percezione, le relazioni con gli altri attorno a noi.
Foto - scattate in 10 anni di viaggi in giro per il mondo – e parole – che nascono dall’incontro con i pazienti, con l’esperienza di viaggio, con le letture dell’autore - si legano per raccontare diverse storie: c’è il terapeuta, c’è il paziente (chi non ha mai provato dolore o bisogno degli altri?), c’è l’amico, l’amore, l’oltre. Tutto parte da noi e ci attraversa: «Je suis», come si intitola composizione che chiude il volume, io sono bellezza, noi siamo luce, scatti di luce. Basta sfogliare. La fotografia racconta.
Il lavoro sarà presentato sabato prossimo, 10 febbraio, alle 17, a Reggio Calabria, presso la Libreria Laruffa di via Aschenez con un disegno di Elisa Anfuso, introdotto da Margherita Spagnuolo Lobb, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Italy - Siracusa, Palermo, Milano e con la Postfazione di Gianni Francesetti, psicoterapeuta.
IL LIBRO. DALLA PREFAZIONE
«È un libro che integra foto artistiche con riflessioni dell’autore. L’aggancio con cui Michele sin dall’inizio ci cattura è un armonico rimando tra la curiosità tipica della cultura siciliana, l’amore per la gente e per la vita, il senso della vista, il piacere di esserci come chi si lascia stupire da particolari insoliti ma straordinariamente attraenti. Il racconto nasce dai ricordi legati alla famiglia di origine dell’autore, soprattutto all’accattivante figura del nonno, che portava il nipotino a vendere verdura al mercato: “in qualche modo, mio nonno sostenne la mia curiosità di scovare, nel fluire di gente che mi sommergeva, chi fosse disponibile a entrare in sintonia con me”. […]
Michele è uno psichiatra psicoterapeuta che lavora sia in contesti comunitari, con pazienti gravi e cronici, che privatamente con pazienti non istituzionalizzati. La sofferenza umana è il suo pane quotidiano, e la sua creatività curiosa e stimolante è costituzionalmente integrata nel suo lavoro terapeutico. Lui sa che l’intenzionarsi verso il mondo richiede il coraggio di andare al di là della paura di essere rifiutati o umiliati. Il dolore nasce dal non sentirsi riconosciuti nella tensione verso l’altro, è quella la ferita, la rottura della spontaneità verso il mondo.
“Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscersi”, scrive la poetessa Alda Merini. Succede allora che ognuno di noi diventa speciale e unico proprio per l’intreccio con cui ha integrato le ferite con i desideri e si è “intenzionato” verso l’altro. Cerchiamo di riparare le crepe della nostra anima salvando ciò in cui crediamo, adattandoci creativamente alle difficoltà. È proprio l’imperfezione di questo intreccio di ferite e desideri, di cedimenti e coraggio, che diventa “perfezione”, estetica del contatto e bellezza da valorizzare, invece che da nascondere».
L’AUTORE
Michele Cannavò, classe 1976, vive e lavora tra Caltanissetta, sua città natale, e Catania, dove svolge attività clinica di psicoterapia nel setting individuale, di coppia e di gruppo. È uno psichiatra specializzato presso l’Università di Catania, uno Psicoterapeuta della Gestalt, formato con Margherita Spagnuolo Lobb e Giovanni Salonia.
Ha conseguito un dottorato in medicina neurovegetativa. È autore di più di trenta pubblicazioni in ambito medico psichiatrico. Segretario del Comitato Esecutivo dell’EAGT (European Association Gestalt Therapy) e Presidente della SIPG (Società Italiana Psicoterapia Gestalt), ha completato il training di Developmental Somatic Psychotherapy a New York con Ruella Frank. Ha concluso un Training Internazionale di Psicopatologia (Gestalt Therapy approach to Psychopathology and contemporary Disturbances) e un Training internazionale a Berlino dal tema Relational Living Body Psychotherapy. È attualmente docente, con indirizzo corporeo e clinico, presso l’Istituto di Gestalt H.C.C. Italy.
Utilizza le proprie immagini in ambito gruppale e di formazione come supporto all’incontro e all’emergere di emozioni e vissuti. Ha condotto diversi workshop nazionali e internazionali sul tema della fotografia e psicoterapia. Dal 2009 al 2015 ha realizzato varie mostre itineranti in tutta la Sicilia tra le quali Sensi e Gestalt, Sentire la mente: tra specchi ed emozioni e Il dono della vita: respiri dal mondo.
L’EDITORE
Festamobile è un’Associazione No Profit nata a Milano nel 2016 che promuove progetti fotografici ed eventi culturali. La collana “Ouverture” che si inaugura con questo libro, nasce per raccontare progetti armonici, storie che uniscono foto e parole creando qualcosa di nuovo e unico. Il secondo numero, che uscirà nel 2017, si intitola Aida. Biografia collettiva di una generazione, un reportage di Alessandra Fuccillo, sui nati degli anni ’80, dalla Sicilia all’Europa.