Fish Calabria: “Mimmo Franco e Rita meritano essere rassicurati con urgenza”
In questi giorni la lettera aperta di Mimmo, Franco e Rita, rivolta al Presidente della Giunta della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti e alla sua Giunta, al presidente del Consiglio Regionale e a tutti i consiglieri è stata abbondantemente pubblicata dalle testate calabresi e nazionali, ma con smarrimento abbiamo constatato che non sono state pubblicate dichiarazioni in merito dai destinatari della lettera aperta ed al primo gennaio mancano davvero pochi giorni.
Mimmo, Franco e Rita sono stati protagonisti del processo che ha portato alla realizzazione del progetto Abitare in Autonomia, erano alla ricerca di una soluzione ai loro bisogni, vivere con dignità ed essere parte attiva nella società. Abitare in Autonomia ha permesso questo, non solo, è diventata una buona pratica, un modello trasferibile ad altre persone con grave disabilità, riconosciuto in ambito europeo e nazionale ma, portato avanti in Calabria per molti anni come progetto sperimentale, e ogni fine anno si riaffaccia il dramma di ripartire il primo gennaio con un nuovo progetto, perché Abitare in Autonomia non va automaticamente in continuità a differenza dei bisogni di Mimmo, Franco e Rita che restano gli stessi e la sospensione del progetto per loro significa ritrovarsi in una situazione di abbandono di cura.
Abitare in Autonomia è nato come progetto sperimentale finanziato dallo Stato con la Legge 162/99, dopo alcuni anni, con precisazione quando anche i fondi della Legge 162/99 sono andati a finire nel “fondo indistinto”, è stato rinnovato ogni anno come progetto sperimentale finanziato dalla Regione Calabria, naturalmente ridotto al minimo, limitandolo alle persone coinvolte e chiudendo l’opportunità ad altri di sperimentare, anche per un periodo la vita autonoma e indipendente. Giustamente Mimmo, Franco e Rita rivendicano il diritto di continuare lo stile di vita che hanno scelto. È corretto inoltre precisare che il loro progetto di vita autonoma e interindipendente, costa al giorno il 40% in meno della retta giornaliera di una Residenza Sanitaria Assistenziale, servizio che garantisce l’assistenza necessaria, ma causa l’esclusione sociale, per capirci, eviterebbe a Mimmo, Franco e Rita di continuare a vivere con dignità la loro storia di persone attive incluse e risorse per la società.
La FISH Calabria chiede
la stabilizzazione del progetto, perché Mimmo, Franco e Rita hanno il diritto di trascorrere il Natale con serenità e non con l’angoscia che il primo gennaio possano ritrovarsi abbandonati e privati dell’assistenza necessaria.
Un’immediata dichiarazione pubblica da parte dei destinatari della lettera aperta che rassicuri Mimmo, Franco e Rita, poiché non è ammissibile che a 10 giorni dalla scadenza del progetto, nel bel mezzo delle feste natalizie non ci siano dichiarazioni in merito.