Latitante e dato per morto, era vivo e faceva l’imprenditore in Romania

Reggio Calabria Cronaca
Pasqualino Ariganello

Da quasi sette anni era sparito dalla Calabria; per l’esattezza da quando la Procura di Modena lo aveva condannato a oltre 9 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, insolvenza fraudolenta e appropriazione indebita. I familiari, poi, avevano sempre sostenuto che fosse deceduto.


È finita qualche giorno fa la latitanza di Pasqualino Ariganello, 62enne pregiudicato, imprenditore di Rosarno e ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta dei Pesce.

Nonostante quanto affermato dai parenti sulla sua presunta morte, e benché fossero trascorsi diversi anni dalla sua sparizione, i carabinieri non hanno mai mollato la presa continuando a indagare per cercare di rintracciarlo.

Sforzi investigativi che si sono concretizzati martedì scorso, 6 febbraio, quando ad Alba Iulia, in Romania, la Direzione delle Investigazioni Criminali della Polizia Rumena, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (il Sirene) hanno finalmente localizzato e arrestato Ariganello.

L’identificazione, l’individuazione e la sua cattura sono il frutto di un’intensa attività info-investigativa condotta dai militari della Tenenza di Rosarno, nel corso della quale è stato accertato come il 62enne svolgesse liberamente la sua attività d’impresa in Romania avendo costituito delle aziende nel settore della ristorazione e dell’edilizia.

Sulla scorta delle prove raccolte durante la sua ricerca, la Procura della Repubblica di Modena ha quindi emesso un mandato di arresto europeo grazie al quale la Polizia Rumena - sempre sulla base degli elementi forniti dagli investigatori rosarnesi - nella giornata di mercoledì lo ha localizzato e bloccato.

Ariganello si trova ora disposizione dell’Autorità giudiziaria di quello Stato che ne ha convalidato l’arresto in attesa di decidere sulle procedure di estradizione in Italia.