Omicidio pastore, prende quota l’ipotesi della vendetta
La pista seguita è quella riconducibile alla criminalità organizzata: questa l’ipotesi degli inquirenti che stanno indagando sulla morte di Bruno Muratore, il pastore di 66 anni vittima di un agguato nelle campagne al confine Varapodio e Oppido Mamertina, ed avvenuto nel primo pomeriggio di sabato mentre era nel suo ovile.
L’attenzione degli inquirenti si sta concentrando sul passato dell’uomo. Il pastore era infatti tornato in libertà dopo avere scontato una condanna definitiva a 24 anni per omicidio, 18 dei quali passati in carcere.
Nel 1996 aveva ucciso Giuseppe Madafferi, considerato un “pezzo grosso” della cosca Zumbo di Oppido Mamertina.
Secondo le risultante investigative, sembra infatti che Muratore fosse molto vicino al clan degli Alvaro di Sinopoli e a quello dei Gugliotta di Oppido Mamertina, rivali degli Zumbo durante la faida degli anni ’90. Da qui l’ipotesi della vendetta.
Ieri, i carabinieri di Gioia Tauro e di Taurianova hanno continuato a sentire parenti e conoscenti per ricostruire il possibile movente dell’omicidio.
Muratore sarebbe stato ucciso da un solo colpo di fucile calibro 12 che l’avrebbe raggiunto al volto e alla spalla.