David di Donatello per il corto “Bismillah” di Alessandro Grande

Catanzaro Tempo Libero

Il corto “Bismillah” del regista catanzarese Alessandro Grande ha vinto il Premio David di Donatello 2018. L’annuncio è avvenuto nel corso della conferenza stampa di presentazione, presso la sede Rai di Roma, delle candidature del riconoscimento più importante del cinema italiano rese note da Piera De Tassis, Presidente e Direttore Artistico della Fondazione David di Donatello. “Bismillah” rappresenterà, dunque, l’Italia nella corsa come miglior cortometraggio agli Oscar del prossimo anno. La cerimonia di premiazione si terrà il 21 marzo, condotta da Carlo Conti, in diretta su Rai Uno.

A decretare il vincitore della cinquina finale - selezionata nell’ambito della cifra record di 265 titoli partecipanti - è stata la giuria dei cortometraggi presieduta da Andrea Piersanti. Ad annunciare il premio è stato il portavoce della stessa giuria, Mario Mazzetti, responsabile Ufficio Cinema AGIS-ANEC. “Bismillah” è una produzione nata a Catanzaro e che vede coinvolto lo stesso regista insieme alla Indaco Film di Luca Marino, con il supporto della Fondazione Calabria Film Commission e del Comune di Catanzaro accanto a Rai Cinema. Nel cast del corto figura, inoltre, un altro professionista catanzarese come Francesco Colella, attore teatrale e cinematografico.

Il dramma dell’emigrazione rappresenta la cornice tematica di profonda attualità che ha ispirato il lavoro del regista calabrese Alessandro Grande, già vincitore con il corto precedente "Margerita", di oltre 78 premi nel mondo e una nomination ai Nastri d'argento. “Sono profondamente emozionato nel ricevere questo riconoscimento – ha commentato Grande – che ripaga i grandi sacrifici fatti in questi anni. Ringrazio i miei collaboratori e la troupe che mi hanno affiancato in questa avventura, mi auguro che sia per tutti un punto di partenza per portare avanti sempre con determinazione e sincerità, progetti che nascono dal cuore”.

Bismillah” è riuscito a conquistare i favori della giuria con la storia della piccola Samira, una tunisina di 10 anni che vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello e che si troverà ad affrontare, da sola, un problema più grande di lei. Il cortometraggio di Grande prende spunto dai fatti avvenuti nel 2011, anno in cui a causa della primavera araba, l’Italia ha registrato il maggior numero di immigrati tunisini nella sua storia, circa 23 mila. Di questi, più di 12 mila sono stati considerati fantasmi nel nostro Paese, vivendo come clandestini. "Bismillah" è stato già proposto per rappresentare l’Italia nelle selezioni dei più importanti festival cinematografici internazionali.