Tar Calabria, aumentati ricorsi su interdittive antimafia
Sessantadue ricorsi in materia di interdittiva antimafia: sono i numero delle istanze presentata al Tribunale amministrativo regionale della Calabria nel 2017.
Di questi 39 ricorsi sopravvenuti e una media di 40 ricorsi all’anno, numeri superiori a quello di ogni altro Tar.
Il dato lo ha evidenziato il presidente del Tar Calabria, Vincenzo Salamone, parlando con i giornalisti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa catanzarese.
Salamone ha dunque spiegato di un aumento consistente delle istanze, dal momento che si tratta di “ricorsi molto complessi” ha affermato, spiegando come gli stessi vengano finiti “con celerità perché – ha aggiunto - riguardano la vita economica della Calabria.
“Le interdittive antimafia – ha proseguito Salomone - certamente hanno un impatto negativo sulla vita economica della Regione, ma se non si fa pulizia l’economia legale cede il passo a quella illegale”.
Il Tar risulta uno dei più efficienti: negli ultimi 4 anni, come confermato dal suo presidente, sono stati portati avanti infatti “oltre 10mila ricorsi pendenti a 43000, con una durata media dei processi di 700 giorni, 352 giorni in meno rispetto all’anno precedente, un dato che è il migliore tra quelli dei Tar del Sud”.
In tema di sanità i giudici amministrativi hanno emesso circa 70 sentenze, con particolare riferimento alle prestazioni ospedaliere e ai tetti di spesa delle strutture accreditate. Una situazione strana, dal momento che in Calabria il commissario non è il presidente della Regione.