Conclusi a Catanzaro i seminari giuridico-sociali
Si è concluso nei giorni scorsi, alla presenza del direttore generale Luigi di Mauro del Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile - e dell'assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, il ciclo dei seminari giuridico sociali della Giustizia Minorile promossi nel 2010 dal Comitato specifico composto da Magistratura minorile, Centro Giustizia minorile, Regione Calabria settore politiche sociali e ANPE Calabria, in attuazione dei rispettivi protocolli d'intesa ministeriali vigenti, finalizzati alla formazione e aggiornamento degli operatori minorili che a vario titolo esercitano attività socio-educative nel campo dell’adolescenza, del disagio, della devianza. L'ultimo seminario, rientrava altresì tra le attività formative del progetto interministeriale (MIUR e Giustizia) "LeAli al futuro" che proseguirà per due giovedì al mese sino a fine giugno 2011. Cinque seminari, dieci relatori in materia, trecento in media le presenze per ciascun seminario, oltre cinquecento le persone che complessivamente hanno seguito uno o più seminari. Dopo le prime quattro parole chiave centrate su rieducazione, legalità, abuso e coordinamento, non poteva che chiudere il ciclo dei seminari il tema della corresponsabilità quale patto tra famiglia, scuola, territorio.
L'apertura dei lavori, moderati dal dirigente della Giustizia Minorile calabrese e lucana, Angelo Meli, è stata affidata al presidente del Tribunale per i Minorenni, Luciano Trovato, il quale ha invitato i presenti a sollecitare le rispettive segnalazioni alla Procura dei minori affinché gli interventi della magistratura minorile siano efficaci in quanto più precoci, e al procuratore della repubblica presso il TM, Beniamino Calabrese, il quale ha proposto, sulla scia della mediazione penale catanzarese suggellata dai consensi del seminario internazionale di Nisida, la mediazione anche in ambito scolastico, soprattutto per quegli episodi riconosciuti mediaticamente come bullismo, come convergenza sul territorio, a prescindere da chi ne coordinerà la messa in pratica. L'assessore alla cultura, Mario Caligiuri, ha sottolineato che l'emergenza educativa parte da molto lontano (la segnalava già Zanotti Bianco) e che il problema della legalità è conseguenza di un problema politico, cui far fronte in rete tramite le nuove tecnologie che ci permettono di vedere il domani non come minaccia ma come promessa: da qui la proposta di un tavolo tecnico tra gli organismi di giustizia minorile, le organizzazioni del volontariato, gli organi ministeriali. Il direttore generale del Ministero, Luigi Di Mauro, ha dimostrato come il patto sia l'evoluzione della mediazione, cui giungere attraverso il volano della formazione permanente degli addetti ai lavori per adeguare la capacità di rispondere alle mutate esigenze, da qui la validità del progetto interdisciplinare "LeAli al futuro" del Miur, al fine di approfondire tali temi, dare a chi dirige le ali, protezione e futuro della società.
La relazione tecnica è stata affidata all'amministratore unico dell'Agenzia pedagogica europea con sede a Bari, Eufrasia Capodiferro, la quale, nel narrare l'esperienza condotta in un quartiere a rischio di Bari ha ricordato che competenze specifiche e funzioni educative vanno esercitate in prima persona, senza deleghe. Lo spunto dell'esperienza barese è venuto dopo il suicidio di un giovane per un insuccesso scolastico; sua sorella si è rivolta al Centro chiedendo un servizio di pedagogia scolastica, da ciò è venuto fuori un protocollo applicato nel 2007: il patto di corresponsabilità scuola-famiglia-territorio che viene oggi sottoscritto da ragazzi, genitori e scuola un pò ovunque in tutte le regioni. Ha chiuso i lavori il presidente nazionale dell’'ANPE, Gianfranco De Lorenzo, che ha rilevato come i seminari abbiamo costruito buone relazioni e approfondimenti, memori del monito della Comunità Europea che ci dice come oggi deve essere svolta la professione, col raggiungimento di precise competenze. Lavorare bene significa non solo bagaglio di conoscenze e abilità, ma soprattutto qualità personali, capacità di mediare, negoziare, lavorare in gruppo, ascoltare, scrivere, ricercare, etc.
E' vero dunque quanto detto dall'assessore Caligiuri. Non esiste emergenza come fatto episodico: da noi è sfida continua, che ci chiama ogni giorni ad adeguarci alle trasformazioni.