Reggio, Le Muse va alla scoperta dell’area grecanica e di Staiti
Il presidente Giuseppe Livoti dell’associazione Le Muse di Reggio, ha dato il benvenuto domenica scorsa alla comunità di Staiti presente nella sue diverse rappresentanze istituzionali e sociali.
“Tanti saluti da…”, questo il titolo della manifestazione, si è presentata al pubblico come una cartolina illustrata per fare conoscere e portare uomini e donne illustri di un territorio a raccontare la loro esperienza amministrativa ed intellettuale ed in questo caso di Staiti per scoprire aspetti inediti, storia, cultura, società e tradizione di una parte interessante ed autentica dell’area grecanica. In sala alcuni rappresentanti della cittadinanza insieme ai soci Muse ed a varie personalità per discutere della necessità di salvare i territori in un momento di abbandono dei luoghi come quello che stiamo vivendo.
Il professor Aurelio Galtieri, biologo nonché storico dell’area ionica si è soffermato sul senso di abbandono di queste cittadine per la mancanza di un progetto di sviluppo sostenibile che non tiene conto della radici storiche ed identitarie.
“Dopo il 1861 la zona si è spopolata, vi è stato un decremento demografico del paese con la logica del prelievo rapace delle risorse culturali. Noi di Staiti - dice Galtieri - siamo popolo che riunisce le culture occidentali ed orientali, le nostre radici sono del VI ed XI secolo ed i Bizantini da noi hanno aiutato l’economia, storicamente parlando in un territorio sempre defraudato mentre il monachesimo ha trovato qui i luoghi della solitudine, della contemplazione e dell’esperienza mistica, caratteristiche che un turismo sostenibile oggi dovrebbe attuare e recuperare”.
Il presidente del Consiglio Comunale nonché già dirigente scolastico Leo Campanella ha commentato l’itinerario storico artistico di Staiti facendo virtualemente attraversare le strade dell’antico borgo tra i pannelli scultorei dell’artista Fortunato Violi e del padre Francesco, la storica banda del comune che coinvolge i pochi giovani rimasti, il ruolo religioso della festa di S. Anna ed ancora le fontane apotropaiche mettendo in evidenza il senso del decoro urbano e l’attuazione di eventi di alta importanza come quello al Palazzo della Cultura, costruito con la disponibilità di maestri operai staitesi che gratuitamente ed in economia hanno dato il loro sano ed onesto lavoro per la costruzione dell’edificio.
Tanto si deve ancora fare ma grande importanza ha il “Museo dei Santi Italo Greci” ospitato all’interno di Palazzo Cordova. Il presidente dell’associazione Archigramma e funzionario della pefettura Giuseppe Putorti’ è intervenuto alla manifestazione proprio per ricordare la nascita del Museo con i fondi dell’Ente Parco Nazionale D’Aspromonte presieduto da Giuseppe Bombino e che costituisce una raccolta di ben 22 icone sui santi poiché – ha ribadito - a loro storicamente “dobbiamo la nostra fede”.
In sala esposte due icone trasferite per l’occasione alle Muse e rappresentanti San Leo e San Luca, icone descritte dal punto di vista religioso dal Antonino Zavettieri e dall’artista e realizzatore russo Sergej Tikhonov, pittore sin dall’età di 14 anni, venuto a Reggio Calabria, città nella quale ha continuato ad intraprendere la sua attività di iconografo. Ogni icona Tikhonov l’ha realizzata in 2 mesi di lavoro e la sua attività è la realizzazione di oggetti creati con delle tecniche secolari, atto di fede per adorare ogni personaggio rappresentato, “nel mio prossimo futuro - ha affermato -, ne realizzero’ altre tre per continuare il prestigioso allestimento museale”.
Il sindaco Giovanna Pellicano’ ha parlato della sua esperienza amministrativa, dove “è importante il fare e fare bene, amando il proprio posto in cui si è nati: abbiamo aperto alla pubblica fruizione Santa Maria di Tridetti come luogo per il rito ortodosso, animiamo con varie attività il centro storico e cerchiamo di portare a Staiti le famiglie poiché la nostra è cittadina per famiglie, per un turismo che possa accontentare tutte le età. Il resto parla da solo, andare d’accordo amministrativamente parlando è una grande forza perché insieme vogliamo costruire con tutti i rappresentanti (alle Muse vi era il vice sindaco Bruno Marino, la presidente della Pro Loco Teresa Gandini e l’assessore alle pari opportunità Francesca Stellitano) la Staiti del futuro”.
Durante la manifestazione anche la presenza della professoressa Anna Neri Musitano rappresentante della notabile famiglia che ospito’ il viaggiatore Lear nel 1847 durante i sui percorsi in Calabria, realizzando un bellissimo acquarello oggi presente in una collezione privata a Londra; nella casa dei Musitano nel settembre del 1847 si cucirono le prime coccarde dei Moti rivoluzionari.