8 marzo: “la giornata della persona” nel carcere di Catanzaro
L’8 marzo è “la giornata della persona” nel carcere di Catanzaro. La Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Siano ospita quasi seicento detenuti, tutti uomini, anche se non manca il personale femminile, sia nella polizia penitenziaria, sia nel settore amministrativo, e il direttore stesso qui è una donna, Angela Paravati.
“I detenuti, coinvolti nel laboratorio di lettura e scrittura creativa portato avanti dal docente universitario Nicola Siciliani De Cumis e da due volontarie, hanno letto diversi testi sulle origini storiche della ricorrenza, risalenti alle condizioni di sfruttamento delle operaie nelle fabbriche tessili di New York nei primi anni del Novecento, ed hanno approfondito varie poesie sulla figura femminile, scrivendo loro stessi dei versi sull’argomento” spiega la dirigente.
Poesia, storia e biografie di tante donne che hanno contribuito alla crescita sociale in tutto il mondo hanno caratterizzato gli studi dei detenuti di questi giorni: lo evidenzia un albero all’interno del carcere, a cui sono state appese le immagini con i volti di personaggi femminili che hanno dato un contributo notevole alla crescita della società. Si va dalla scienziata di Alessandria d’Egitto Ipazia, che anticipò di secoli con le sue intuizioni la comprensione del movimento ellittico della terra intorno al sole, a Marie Curie, unica persona al mondo ad aver vinto due premi Nobel, a molte altre ancora.
La giornata è stata caratterizzata anche da una mostra allestita con gli oggetti realizzati dai detenuti nel laboratorio di ceramica all’interno dell’istituto: soprammobili e portagioie finemente decorati con fiori e mimose, dai colori squisitamente delicati e femminili.
L’istruzione, il lavoro e la formazione culturale sono elementi fondamentali per un percorso di cambiamento: e l’idea del rispetto della persona, donna o uomo che sia, in quanto persona, è una tappa di questo percorso.