All’ospedale di Mormanno un focus sull’ipertensione: cause, danni e prevenzione
Si è tenuto nei giorni scorsi nella sala congressi dell’ospedale “Minervini” di Mormanno (nel cosentino) un importante focus sull’ipertensione arteriosa promosso da Nicola Peccerillo, medico internista e cardiologo presso lo stesso nosocomio.
Caratterizzata da una pressione sanguigna più alta del normale, questa malattia è silente e non presentando sintomatologie apparenti spesso è trascurata e diagnosticata in ritardo.
Dell’approccio polispecialistico, delle cause e dei danni d’organo strettamente connessi alla patologia, hanno discusso gli oltre cento camici bianchi provenienti da tutta la Calabria e da diverse altre regioni d’Italia.
Sono state illustrate le novità in tema di trattamento e di strumenti diagnostici. Ma si è parlato anche di come procedere a una corretta utilizzazione dei vari ausili disponibili; delle possibilità offerte dall’associazione tra farmaci differenti nonché degli stili di vita da adottare per una prevenzione efficace.
Contributi significativi portano la firma del primario della Cardiologia dell’ospedale di Castrovillari, Giovanni Bisigani, e della dottoressa Silvana De Bonis, entrambi impegnati nell’esporre le metodiche impiegate quotidianamente dall’U.O. del Ferrari, best practice che accreditano il reparto del “Ferrari” come ottimo centro cardiologico.
Dall’Humanitas di Bergamo sono intervenuti i dottori Alfonso Agnino e Antonino Piti, che hanno riferito delle loro esperienze e conoscenze in ambito cardiochirurgico, in particolare delle tecniche mininvasive e del trattamento emodinamico delle affezioni cardiache correlate all’ipertensione. Le relazioni dei dottori Musacchio, Muraca, Ippolito e Fava hanno completato il quadro clinico.
Diversi altri esponenti della sanità e delle istituzioni territoriali si sono avvicendati al tavolo della presidenza. Fra questi: il direttore del Distretto Sanitario, Francesco Di Leone, i dottori Francesco Forte e Luigina Pugliese, l’infermiere Cristoforo Perrone, il sindaco di Mormanno, Giuseppe Regina, il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra.
“L’ipertensione – ha evidenziato Peccerillo - rappresenta un rilevante fattore di rischio cardiovascolare con una diretta responsabilità sulla percentuale di decessi da eventi cardiaci, aggravata dalla concomitanza di cause addizionali. Purtroppo, da tutte le fonti scientifiche risulta che solo il 50% dei potenziali pazienti è inserito in un protocollo terapeutico, la qual cosa dimostra come ancora oggi la problematica sia del tutto sottovalutata”.
Da qui la necessità di sottoporsi a semplici regolari controlli periodici della pressione sanguigna (via libera all’auto misurazione consapevole) e di rivolgersi al proprio medico nel caso in cui i valori sforino gli intervalli ritenuti normali per sesso e fasce di età.
Attenzione alle apnee ostruttive notturne: Peccerillo si è soffermato sul ruolo di questa specifica condizione e sull’incidenza che essa determina in alcune forme d’ipertensione resistenti alla terapia e di come sia necessario indagarla per arginarne gli effetti.