Rende, grande partecipazione all’evento sull’acqua
Grande partecipazione è stata registrata alla riunione su Acqua Bene Comune. Tanti cittadini e associazioni che hanno voluto fare il punto della situazione con Vincenzo Miliucci del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Gennaro Montuoro del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ed il Coordinamento Territoriale #DecidiamoNoi.
L’incontro, che si è tenuto alla biblioteca Civica di Quattromiglia, ha fatto il punto sulla situazione della gestione del sistema idrico integrato nel sud e soprattutto in Calabria con il mistero di un’Autorità Idrica della Calabria (AIC) che non riesce a decollare e l’incognita delle reali intenzioni del governo regionale. L’Autortà, composta da quaranta primi cittadini in rappresentanza di tutti i comuni calabresi, sarà certamente pubblica ma dovrà decidere a chi affidare la reale gestione dell’acqua dalla captazione alla depurazione, dalla sorgente alla fogna.
Nessuna dichiarazione in merito e quindi il dubbio che tutto questo lavorio sotto traccia sfocerà nella consegna del sistema idrico nelle mani di una grossa società privata operante nel settore è forte ed il nostro compito sarà proprio quello di impedire questa ipotesi cominciando dal sit-in previsto a Lamezia durante le votazioni (ci saranno realmente?) per la costituzione dell’AIC. Nel frattempo pochissimi comuni hanno deliberato il loro placet all’Autorità, il che si configura come una sorta di resistenza delle comunità locali dopo la triste esperienza della gestione Sorical o forse dovremmo dire Veolia.
Erano presenti all’incontro il consigliere comunale pentastellato Domenico Miceli che si è detto in tutto concorde con le proposte dei movimenti per l’acqua e l’Assessore all’Ambiente Domenico Ziccarelli che ha rilanciato proponendo un’assemblea larga sul tema invitando tutti gli attori istituzionali. Lo stesso Assessore ha reso noto il percorso di incontri che sta portando avanti con i rappresentanti dei comuni limitrofi per dar vita ad una “federazione per l’acqua” che riesca a superare il dato di fatto che a Rende oltre il 90% delle risorse idriche provengano dall’Abatemarco.