Cosenza. Rassegna L’AltroTeatro, Bova e Francini in “Due”
Martedì 20 e mercoledì 21 marzo, alle 20.30, la “Rassegna L'AltroTeatro” porterà in scena lo spettacolo “Due” di Luca Miniero con Raoul Bova e Chiara Francini. Una divertente commedia sentimentale sulla difficoltà di essere donna e uomo oggi.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato - sull'avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell'offerta culturale - vede, inoltre, il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza.
È organizzato dalla società “L'AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano.
Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
Lei, Chiara Francini, è Paola: sagace e un po’ nevrotica. Lui, Raoul Bova, è Marco: più realista e pragmatico. Sono una coppia qualunque, in una città qualunque, alle prese con i problemi qualunque della quotidianità. Il loro è un equilibrio consolidato.
Almeno fino a quando, dopo anni di convivenza, decidono di sposarsi. E durante i preparativi (in particolare durante il montaggio, solo apparentemente facile, del letto matrimoniale), la loro armonia va in pezzi sotto la spinta di ansie, riflessioni e proiezioni future raccontate con humour in "Due".
Nel 2017 la pièce ha segnato il felice debutto come drammaturgo (a quattro mani con Astutillo Smeriglia) e come regista teatrale del cinematografico Luca Miniero (suoi i successi al botteghino di "Benvenuti al Nord" e "Benvenuti al Sud"). “Due è un affresco di quel che significa essere uomo e donna oggi”, attacca con piglio Francini, abituata a giostrarsi fra palco, cinema e tv.
"Decidere di sposarsi fa scattare paure e speranze. Perciò si ride, ma si riflette anche molto". "Veniamo da un anno di repliche sempre accolte con grande affetto dal pubblico — interviene Bova che con questo lavoro torna a teatro dopo l’esperienza, proprio a Milano, di "Macbeth Clan" di Angelo Longoni nel 1998 — Ma, forse, avevamo bisogno di tempo per approfondire un testo di cui continuiamo a scoprire sfaccettature e profondità. Il che rende lo spettacolo nuovo ogni sera”.
Uno spettacolo che tocca in modo garbato e profondo la realtà italiana contemporanea che viene descritta con un linguaggio ironico e un ritmo incalzante. Miniero ha saputo creare un microcosmo multiforme e “domestico” in cui si parla di vita.