Giornata delle vittime di mafia, Libera: “Abbiamo riaffermato il nostro futuro”

Vibo Valentia Attualità

Il coordinamento provinciale di Vibo Valentia di Libera è certo di una cosa, che le 12mila presenze alla Giornata per le vittime di mafia è servita per “riaffermare il futuro”.

Il 21 marzo, affermano dall'associazione antimafia, “abbiamo testimoniato il diritto di vivere i nostri luoghi, i nostri quartieri e le nostre città senza paura, ma dobbiamo ricordare di avere un dovere morale, etico e sociale indispensabile, quello di difendere la Terra da partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori. Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti delle mafie, che il 21 Marzo in 4000 posti tra Italia, Europa e America Latina, hanno gridato con le nostre voci, camminato sulle nostre gambe e guardato il mondo con i nostri occhi lungimiranti e rivoluzionari.

Vibo Valentia è stata invasa dal fresco profumo della libertà e ora è compito di ognuno di noi alimentarlo e difenderlo dal puzzo delle mafie, del compromesso sociale, della massoneria deviata e da ogni forma di oppressione e violenza. Il 21 Marzo, non ci siamo fermati infatti, sabato scorso siamo stati alla casa circondariale di Vibo Valentia per ricordare le vittime innocenti delle mafie insieme ai detenuti. Abbiamo portato anche lì il significato profondo e alto, della nostra primavera perché anche nei confronti di chi ha sbagliato dobbiamo tendere la mano nella speranza e la possibilità concreta di un riscatto.

“Grazie 12000 volte. Vorremmo abbracciarvi in una stretta al cuore calorosa e forte. Grazie a tutti i ragazzi e le ragazze che abbiamo incontrato lungo i 100 Passi Verso il 21 Marzo, alle loro lacrime, le loro domande e i loro dubbi, grazie ai loro insegnati e ai dirigenti che ci hanno spalancato le porte dei loro istituti. Grazie anche a chi è stato più riluttante perché ha fatto accendere ancora di più la nostra fiamma e il nostro impegno, alimentando la sete instancabile di fare sempre più e sempre meglio.

“Grazie a tutte le realtà associative e non, con cui abbiamo dialogato e immaginato questa giornata. Grazie a tutti coloro i quali hanno dato un contributo indispensabile per poter dire "Ce l'abbiamo fatta". Grazie a chi ancora ci crede, a chi spera, a chi si batte, a chi lotta, a chi non si ferma di fronte alla sofferenza ma la trasforma in impegno, grazie a chi vive la vita appieno, a chi non ha paura di far vincere il coraggio, a chi denuncia, a chi ci mette la faccia.

“Il sentiero è ancora lungo e difficile e non ci resta che augurarvi e augurarci un buon cammino lungo la strada comune che è quella della parte giusta e come dice il nostro don Luigi "non è un luogo dove stare ma un orizzonte sempre da raggiungere".