Antoniotti (Rossano prima di tutto): “Il Sasso nello stagno non può chiudere”
Il capogruppo consiliare del movimento civico Rossano Prima di Tutto Giuseppe Antoniotti, a seguito del recente annuncio del presidente dell’Associazione Il Sasso nello Stagno, Alfonso Sacchetti sulla prossima chiusura del servizio a causa di intoppi burocratici, lancia un appello al Primo cittadino affinché si impegni a continuare a garantire un servizio che da sempre è uno dei fiori all’occhiello della rete dei servizi sociali della Città di Rossano.
“È giusta la promozione del territorio – commenta Antoniotti – ma a che serve spendersi per dare lustro alla Città se poi al suo interno inizia a cadere a pezzi a causa di un’azione amministrativa poco attenta o, in alcuni casi, del tutto assente. Le politiche per il sociale non possono essere delegate agli uffici, vanno seguite, incoraggiate e sempre ampliate. Lo dico da sempre. E l’annunciata chiusura della ludoteca civica non è altro che la punta di un iceberg di un sistema burocratico-amministrativo deficitario e che a Rossano sembra aver preso il sopravvento sugli organi deputati al governo. Le istituzioni non possono fermarsi di fronte alla fredda logica dei numeri e dei tagli, consigliati dai burocrati”.
“Le istituzioni e la politica hanno il compito e il dovere di trovare soluzioni lì dove soluzioni sembrano non essercene. Da Sindaco e, ancor prima, da Assessore – aggiunge il Capogruppo di RpT - sono stato sempre attento affinché i ragazzi della nostra città potessero avere sempre uno spazio sociale nel quale confrontarsi, giocare, dialogare ed avere il conforto o il sostegno perenne degli educatori. Centinaia di bambini e giovani sono cresciuti all’ombra della ludoteca tanto che essa appartiene, senza ombra di dubbio, alla storia sociale della nostra Città. E non tollererò – precisa - che questa realtà cessi di esistere per l’inerzia dell'attuale Amministrazione comunale”.
“Negli anni del governo del Centro Destra abbiamo fatto l'impossibile per reperire i fondi e finanziare l'attività formativa, ludica e di sostegno. Non solo, consapevoli dell’importanza del loro servizio, ci siamo impegnati affinché l’associazione potesse avere una sede più idonea e adeguata che poi trovammo nell’attuale sede di Villa Labonia. Oggi tutto questo potrebbe perdersi per i soliti intoppi e i cavilli che presentano i burocrati. La politica e le Istituzioni cittadine – si chiede in conclusione Antoniotti - che fanno”?