Archeologia Lamezia, presentato sarcofago scoperto a San Sidero
E' stato presentato ufficialmente oggi alla cittadinanza il sarcofago del III secolo a. C. rinvenuto la scorsa estate in località San Sidero a Lamezia Terme ed esposto ora nel Museo archeologico lametino. Alla presentazione della tomba, rinvenuta durante i lavori di scavo di un metanodotto, hanno preso parte il sindaco Gianni Speranza, Simonetta Bonomi e Roberto Spadea della Soprintendenza regionale ai beni archeologici e Giovanna De Sensi Sestito delegata del sindaco ai Beni culturali. Gli scavi, diretti dalla Soprintendenza regionale per i Beni archeologici, hanno portato alla luce un sepolcro che si collega ad una delle necropoli di Terina, identificata con i resti della non lontana contrada Iardini di Renda a Sant'Eufemia Vetere. Gli scavi e l'allestimento sono stati diretti e coordinati da Roberto Spadea, responsabile dell'ufficio territoriale della Soprintendenza regionale per i beni archeologici, con la collaborazione di Giovanna Verbicaro, che ha seguito il cantiere, di Lucia Bianchi e di Carlo Scuderi, che hanno curato i rilievi. Dei primi restauri e dei montaggi si sono occupati all'Associazione archeologica sotto la guida di Enza Purri Siviglia e la collaborazione di Paola Caruso e Valeria Failla. Il gruppo tecnico si e' avvalso dell'architetto Nicola Purri per la progettazione e della collaborazione di Vittorio Scardamaglia, Fabio Butera, Luigi Calimeri e Antonio Cantafio, quest'ultimi della Soprintendenza regionale per i beni archeologici. "La scoperta - ha spiegato Spadea - arricchisce il panorama delle aree funerarie intorno alla città antica, della quale erano noti altri resti tombali, come quelli segnalati tempo fa dall'archeologo Paolo Orsi nelle vicine contrade Gelsito, Paracocchio e Palazzi, la cui esistenza e' stata recentemente confermata dalle attività di ricognizione dell'Associazione archeologica. Il nucleo ristretto di sepolture ha verificato la coesistenza di vari riti in un limitato spazio di tempo, in cui accanto alla presenza di gente greca, si affianca la popolazione osco-talica, i Brettii, che dalla metà del IV secolo a.C. prendono Terina. La qualità delle tombe scoperte, particolarmente quella in lastre di pietra e copertura a doppio spiovente, contrassegnate da lettere dell'alfabeto greco, che e' stata portata e ricostruita nel Museo archeologico, attestano un buon momento di agio attraversato dalla città nel corso del III secolo a.C".