Emergenza Janò: i fondi stanno per finire
“Sull’emergenza Janò occorre compiere al più presto una riflessione e fare in modo che tutti gli Enti interessati – Protezione civile, Regione, Provincia e Comune – recuperino il tempo perduto. La relativa tranquillità dei movimenti franosi non illuda nessuno: occorre che, superando polemiche e scaricabarile, ci si rimbocchi le maniche in modo che in primavera possano iniziare i lavori di consolidamento e messa in sicurezza dell’intera area a rischio. Ma bisogna anche darsi da fare per garantire ai nuclei familiari ancora interessati allo sgombero una continuità nell’assistenza alloggiativa. E’ un problema che potrebbe scoppiare prestissimo, visto che i contributi economici per i fitti alternativi scadranno nel prossimo mese di febbraio. C’è necessità di una proroga, anche perché il Comune non ha le risorse economiche per affrontare una nuova emergenza. Servono più soldi, più risorse, più progetti per aggredire la delicata problematica del dissesto idrogeologico del Capoluogo”.Il grido di allarme sulla questione Janò viene dal presidente della commissione consiliare ai lavori pubblici, Antonio Gigliotti, che propone l’istituzione di una task force per affrontare e risolvere le tante emergenze, in modo tale – sostiene – “da giungere ad una situazione normalizzata prima dell’arrivo dell’inverno 2011-2012”.“Sono passati dieci mesi da quando le persistenti precipitazioni che hanno interessato la Calabria hanno messo in ginocchio il quartiere Janò di Catanzaro. L’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 31 marzo 2010 tarda a trovare completa e concreta applicazione. Si pensi che solo qualche giorno fa le famiglie che hanno ricevuto l’ordinanza di sgombero e che erano state ricoverate in albergo a spese del Comune hanno ottenuto il contributo per le spese di fitto. Ma i ritardi riguardano anche la Protezione civile che, ad oggi, non ha stabilito ufficialmente quanti e quali siano i nuclei familiari che potranno tornare in sicurezza nelle loro abitazioni. E’ necessario che il commissario delegato per le emergenze in Calabria, il presidente Scopelliti, chieda ed ottenga dal Governo una proroga, in attesa di capire quali abitazioni realmente potranno essere nuovamente utilizzate dai cittadini”.Secondo Gigliotti, “bisogna recuperare i ritardi e mettere mano agli interventi di messa in sicurezza del territorio, utilizzando subito i finanziamenti disponibili e attivandosi a recuperare ulteriori risorse, assolutamente necessarie vista l’estensione e la gravità del fenomeno franoso”.A certificare i ritardi – a parere del presidente della commissione lavori pubblici – è il fatto che solo lo scorso 26 novembre la Regione Calabria ha autorizzato il Comune ad eseguire le indagini geognostiche propedeutiche ai progetti di consolidamento del dissesto franoso di Gelso-Scala del quartiere Janò, mentre era necessario approvare i progetti esecutivi e mandare in appalto i lavori entro il 31 dicembre per l’importo programmato di 1 milione 600mila euro.Per Gigliotti, occorre ripartire dalla recente comunicazione dell’assessore regionale ai lavori pubblici, Gentile, con cui viene annunciato il finanziamento di 2 milioni 100mila euro (mitigazione del rischio frana a Rumbolotto e Scala) nell’ambito dell’Accordo di Programma sull’ambiente, in modo da riordinare tutta la “partita” dei finanziamenti disponibili e passare alla fase di esecuzione dei lavori.“L’appello che mi sento di lanciare – conclude Gigliotti – è quello di uno sforzo congiunto Governo-Regione-Provincia-Comune per mettere in sicurezza un comparto territoriale molto importante della città e restituire serenità e fiducia agli sfortunati cittadini di Janò”.