Irrigazione, incontro istituzionale promosso dalla Cia per accordo
Presso la Prefettura di Cosenza, su richiesta della CIA-Agricoltori Italiani Calabria Nord si è tenuto un tavolo di concertazione per definire un accordo per l’utilizzo delle acque dei bacini idrici anche con lo scopo irriguo.
L’incontro che ha visto la partecipazione delle associazioni che operano nel comparto agricolo, la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, la A2A S.p.A., l’Enel Green Power O&M Hydro – Area Sud, nasce dall’esigenza di permettere agli agricoltori di patate della Sila di potere usufruire dell’acqua dei bacini presenti ed evitare, come è accaduta la scorsa estate che oltretutto è stata caratterizzata da una importante siccità, di vedersi recapitare numerosi verbali perché sono starti costretti ad approvvigionarsi da laghi fiumi e torrenti per potere irrigare i loro campi. Bacini idrici che sono gestiti, lo ricordiamo per la maggior parte da società private, quali la A2A S.p.A. ed Enel Green Power O&M Hydro.
Per i rappresentanti di CIA-Agricoltori Italiani Calabria Nord nei loro interventi al tavolo di concertazione hanno sottolineato come sia fondamentale regimentare l’uso delle acque nei confronti del settore agricolo, non solo perché da sempre l’acqua e la terra rappresentano una combinazione importante ed essenziale, ma le stesse leggi, sia la 33 che la legge Galli disciplinano un ordine di utilizzo dell’acqua pubblica, utilizzo umano, agricolo ed industriale.
Pertanto, sempre i rappresentanti della CIA, hanno rivendicato in nome e per conto degli agricoltori silani il diritto di potere rifornirsi di acqua dai vari bacini, “senza essere considerati dei ladri”, come accaduto la scorsa stagione, con le numerose sanzioni imposte, la Patata silana, che ha pur sempre l’importante riconoscimento IGP, non è un prodotto che permette ai tanti agricoltori di fare fatturati in grado di potere affrontare tranquillamente una intera stagione lavorativa.
Oltretutto l’intero comparto agricolo sta attraversando un momento poco felice, perciò se a questo si aggiungono anche le tensioni derivanti dal problema dell’approvvigionamento idrico, molti imprenditori agricoli rischiano di saltare. Perciò è stata sottolineata la necessità di addivenire alla soluzione del problema. Alla Regione Calabria poi, è stato chiesto sempre per quel che riguarda l’attingimento per l’approvvigionamento idrico, un iter meno burocratico e la rivisitazione dei costi economici.
Alla fine dell’incontro, si è deciso di istituire un tavolo permanente regionale con il compito di stabilire, attraverso la raccolta di dati, quante aziende agricole e quanta superficie hanno la necessità di raccogliere acqua da questi bacini. La Cia dal canto suo ha precisato che per ottimizzare il tutto e per sgomberare il campo da ulteriori equivoci, deve essere il singolo imprenditore agricolo a stabilire in base alle proprie esigenze aziendali quanti mq deve irrigare e non il contrario ed aprire contestualmente uno sportello atto ad accogliere le richieste di autorizzazioni per l’attingimento immediato delle acque, che prevedono tra l’altro un iter burocratico meno farraginoso dalle concessioni.