Raccontare il carcere ai bambini alla Casa Circondariale di Catanzaro
Raccontare il carcere ai bambini diventa difficile eppure molti di loro devono conoscere precocemente questa realtà e frequentarla per incontrare i genitori, i nonni, i fratelli, gli zii.
Diventa quindi importante un approccio corretto con questo mondo sia per evitare veri e propri traumi sia per una reale educazione alla legalità.
Queste idee sono alla base delle iniziative volute dalla direttrice del carcere di Catanzaro Angela Paravati, sia per valorizzare il ruolo della genitorialità nel percorso di recupero dei detenuti, sia per la tutela delle famiglie.
L’Associazione Universo Minori, presieduta da Rita Tulelli, e la Casa Circondariale hanno avviato delle attività per una corretta percezione da parte dei bambini figli di detenuti di questo “quartiere chiuso” che vuole essere un servizio sociale.
Oggi Gessica Scalise, Pamela Critelli, Tiziana Rotundo e Jessica Ianchello, dell’associazione Gaia, sostenuta dall’Associazione Universo Minori, all’interno della struttura di Siano e in modo assolutamente gratuito per l’Istituto penitenziario, hanno avviato laboratori creativi per far trascorrere utilmente ai piccoli il tempo con i genitori.
Infatti se da un lato la conoscenza del carcere contribuisce a ridurre le barriere culturali che fanno del carcere un mondo a parte, per altro verso incide sul processo formativo dei ragazzi affinché tocchino con mano il significato del violare la legge e della conseguente punizione.
Nello specifico saranno realizzati laboratori linguistici e artistici, incentrati sulle favole e sulle abilità figurative, in un certo senso paralleli ai laboratori di scrittura e artistici per adulti che vengono tenuti all’interno del carcere da anni.
L’obiettivo è educare ad una legalità positivamente accolta e interiorizzata per prevenire la devianza.