Movimprese Calabria, in aumento le aziende chiuse
È negativo il saldo della nati – mortalità delle imprese calabresi. Nel primo trimestre dell’anno sono state 216 iscrizioni di nuove imprese (114 in meno rispetto alla stessa rilevazione del 2017) e 3.637 cessazioni di imprese esistenti (dato al netto delle cancellazioni d’ufficio). Sono i dati del report Movimprese I Trimestre 2018 reso noto dall’ufficio studi della Camera di commercio di Crotone, sui dati inerenti le dinamiche di natalità e mortalità delle imprese, a livello regionale.
Nel corso del I Trimestre dell’anno, il saldo annuale tra iscrizioni e cessazioni di imprese nella Regione Calabria, è stato di -421unità. Per le iscrizioni si tratta di un dato migliorativo rispetto al 2016, ma in calo rispetto al 2017, amplificato da un aumento delle cessazioni d’impresa, anche al netto delle cancellazioni d’ufficio, che fa quindi registrare un tasso di crescita regionale negativo pari al -0,23%, in linea con il dato nazionale che presenta un tasso di crescita negativo pari al -0,25%.
Guardando alle forme giuridiche, in termini assoluti la diminuzione del saldo è da ascrivere alle ditte individuali (-885 unità, ed un tasso di sviluppo negativo pari al -0,73%) ed alle società di persone,che con un saldo di -171 imprese fanno registrare un tasso di sviluppo negativo pari al -0,78%.
Saldi positivi si registrano invece, per le società di capitali che con ben 591 imprese in più rispetto alla precedente rilevazione, fanno registrare un tasso di crescita positivo dell’1,71; in aumento anche le altre forme, sostanzialmente consorzi e società cooperative che registrano un aumento di 44 imprese e presentano un saldo positivo pari allo 0,62%.
L’analisi di dettaglio dei principali indicatori della nati-mortalità delle imprese nella nostra Regione per il primo Trimestre dell’anno, ci mostra che il saldo negativo regionale, è influenzato soprattutto dai tassi di crescita registrati dalle imprese del Cosentino e delle province di Catanzaro e Crotone Catanzarese.
Le province di Vibo Valentia e di Reggio Calabria, pur presentando un tasso di crescita negativo (-0,09%), si posizionano tra le prime 20 posizioni nella graduatoria provinciale per tasso di crescita. Quasi il 65% dell’intero tessuto imprenditoriale della regione Calabria nel primo trimestre del 2018, ha sede nelle province di Cosenza (36,6%) e di Reggio Calabria s(28,3%). Le restanti imprese sono dislocate in provincia di Catanzaro (18,3%); Crotone (9,5%) e Vibo Valentia (7,3%).
Relativamente alla forma giuridica, le attività imprenditoriali della nostra Regione rimangono rappresentate prevalentemente da ditte individuali, che rappresenta ben il 65,1% del tessuto imprenditoriale dell’intera regione. A seguire, le società di capitali con il 19,7% del totale e le società di persone, che rappresentano l’ 11,6% del totale delle imprese. Esigua invece è la percentuale delle altre forme giuridiche, che rappresentano il 3,7% del tessuto imprenditoriale provinciale.
Andamento per settore di attività. Tra i saldi positivi, Agricoltura, silvicoltura e pesca (+63 imprese); Attività professionali, scientifiche e tecniche (+12 imprese); Attività immobiliari (+4 unità). Sostanzialmente stabili i restanti comparti. Il saldo negativo è da imputare principalmente alle imprese commerciali (-537 aziende); al comparto delle imprese edili (-228 imprese); alle imprese del comparto turistico-ricettivo (-158 imprese).
Altri saldi negativi si registrano per: Attività manifatturiere (-134 imprese); altre attività di servizi (-50 unità); Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (-39 imprese); Attività finanziarie ed assicurative (-35 unità); trasporto e magazzinaggio (-24 imprese). Il tessuto imprenditoriale calabrese è composto in misura prevalente da imprese che operano in attività di tipo tradizionale ed in particolare, il 31,7% nel Commercio; il 17,2% degli imprenditori della Regione operano nel settore dell’Agricoltura; il 17,4% in Altre attività e l’ 11,5% nelle Costruzioni.
Esigua la percentuale degli altri settori, per i quali si registra il 7,2% per le attività del manifatturiero; il 7% per il comparto turistico e della ristorazione, mentre le Imprese non classificate rappresentano l’8% dello stock delle imprese calabresi al 31 marzo 2018.