Terremoto 1908: 102 anni fa la tragedia

Reggio Calabria Attualità

Sono passati 102 anni: Lunedì 28 dicembre 1908 un terremoto dell’XI grado della scala Mercalli si abbatté violentemente sullo Stretto, colpendo Messina e Reggio in tarda nottata , alle 5,21. Uno dei più potenti sismi della storia italiana aveva quindi còlto la regione nel sonno, interrotto tutte le vie di comunicazione, danneggiato i cavi elettrici e del gas, e sospeso così l'illuminazione stradale fino a Villa San Giovanni e a Palmi. Proprio il giorno prima a Reggio si inaugurava il nuovo e moderno impianto di illuminazione stradale elettrico. I siciliani ed i calabresi vennero immediatamente soccorsi da navi russe ed inglesi di passaggio, mentre gli aiuti italiani arrivarono, con stupore della stampa, solo dopo una settimana. Ai danni provocati dalle scosse sismiche ed a quello degli incendi si aggiunsero quelli cagionati dal maremoto, di impressionante violenza, che si riversò sulle zone costiere di tutto lo Stretto di Messina con ondate devastanti stimate, a seconda delle località della costa orientale della Sicilia, da 6 m a 12 m di altezza, e sulla costa calabrese 13 metri a Pellaro. Lo tsunami in questo caso provocò molte vittime, fra i sopravvissuti che si erano ammassati sulla riva del mare, alla ricerca di un'ingannevole protezione.[3]. Le località più duramente colpite furono Pellaro, Lazzaro e Gallico sulle coste calabresi; Gravissimo fu il bilancio delle vittime: Messina, che all’epoca contava circa 140.000 abitanti, ne perse circa 80.000 e Reggio Calabria registrò circa 15.000 morti su una popolazione di 45.000 abitanti. Molte delle monumentali costruzioni dei centri urbani subirono numerosi danni che, pur se non irreparabili, comportarono la loro demolizione per l'attuazione dei piani regolatori redatti dagli ingegneri Borzì e De Nava. A Reggio Calabria andò distrutta la lunghissima Real Palazzina, costituita da un continuo susseguirsi di eleganti edifici napoleonici, affacciata sull'antico lungomare; l'imponente Palazzo San Giorgio , poi ricostruito dall'architetto Ernesto Basile;; moltissime chiese e basiliche tra cui il ricchissimo Duomo barocco, poi ricostruito divenendo l'edificio sacro più grande in Calabria; l'antichissima basilica bizantina della Cattolica dei Greci; le fontane monumentali sul lungomare ed un gran numero di imponenti ed importanti edifici pubblici e privati. Oggi a Messina, maggiormente colpita, l'arciconfraternita dei Catalani deporrà una corona d'alloro ai piedi della statua, in Largo Minutoli, raffigurante la città. La cerimonia sarà preceduta da un corteo che partirà alle 11.30 dalla Chiesa dell'Annunziata dei Catalani di via Garibaldi.