Diga Alto Esaro, mozione del consigliere Greco per un “territorio sventrato”
“Ciò che doveva essere “precondizioni per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia meridionale”, divenne la più grande tangente pagata al Nord e ad una politica centralista e fatta d’interessi gestiti con una certa poca attenzione al bene comune”.
A dirlo è il consigliere regionale Orlandino Greco, per la Diga dell’alto Esaro, “opera che si trascina, tra riprese e interruzioni dei lavori, ormai da oltre trentacinque anni con forti ripercussioni economiche e sociali sul territorio”.
“La Cassa per il Mezzogiorno con i suoi interventi mirati ma inutili hanno eretto non soltanto cattedrali nel deserto – spiega la nota - ma attivato processi di desertificazione di interi territori, defraudati e poi abbandonati come la zona della Valle dell’Esaro (ma poi le aree industriali di Gioia Tauro, Saline Ioniche, la Marlane a Praia a Mare, solo per citarne alcune). Un territorio sventrato e dimenticato, i cantieri risultano abbandonati senza alcun controllo e vigilanza, un’area non più utilizzabile per altri scopi (è acquisito, oltretutto, dal demanio), oltre al danno ambientale, quindi, si registra una depressione economica che ha reso invivibili intere realtà che mano mano si stanno svuotando”.
“Dopo ripetute illusioni e promesse sempre tradite – è il pensiero del consigliere - è necessario e urgente dare risposte concrete alle aspettative e alle speranze di quelle popolazioni che alla diga avevano creduto e sulla sua realizzazione avevano fondato tutte le loro prospettive, ecco perché ho depositato nei giorni scorsi una Mozione per discutere della questione e intraprendere tutte le azioni possibili per una risoluzione definitiva”.
“Considerando le ingenti risorse finanziarie pubbliche che sono state utilizzate per i lavori propedeutici alla realizzazione dello sbarramento, ai quali si aggiungerebbe un danno erariale cospicuo se non fosse portata a compimento e sottolineando che la stessa sarebbe funzionale alla messa in opera di una serie d’infrastrutture e servizi necessari allo sviluppo e alla crescita dell’intera Valle dell’Esaro – avanza la nota - ho chiesto alla Giunta Regionale d’inserire la questione nella sua agenda politica e programmatica come prioritaria ed essenziale. Di rimuovere tutti gli ostacoli politici, amministrativi e finanziari, che si frappongono al completamento dell'opera e a produrre in tempi immediati e certi, attraverso lo studio di fattibilità, già inserito nel Patto del Sud e affidato alla Sorical tutte le progettazioni e gli atti necessari alla definitiva cantierizzazione dello sbarramento e a creare le condizioni per dare continuità ai lavori, evitando nuovi rallentamenti ed interruzioni”.
“Ma altresì chiedo al Presidente Oliverio, - è ancora l’appello di Greco - che ha già manifestato l’intenzione di rendere l’opera strategica per l’intera regione, che la Diga Alto Esaro venga posta all’attenzione di quegli organi di Governo che, con volontà politica e atti concreti, hanno la responsabilità di programmarne e di deciderne la realizzazione. Impegnando il Governo nazionale a reperire le risorse finanziarie necessarie attingendo dai Fondi Cipe, così come nelle sue funzioni ma che in questi anni tra deliberazioni, ripensamenti e spostamenti ha ricusato ogni tipo di finanziamento per il completamento della stessa”.
“Non è più possibile e consentito a nessuno – chiosa nota - a maggior ragione alle Istituzioni, umiliare ulteriormente un territorio e le sue comunità, impedendo loro di crescere e svilupparsi e quindi investire nelle proprie realtà. È giunto il momento di soluzioni concrete e impegni sostanziali di fronte ad un’opera basilare e vitale, così come avvenuto in altre regioni d’Italia e a differenza di molte altre pleonastiche finanziate dallo stesso Cipe”.