Cgil, vicenda Calabria Verde: “piena luce sul fenomeno corruttivo
La Cgil Calabria nel commentare la notizia dell’arresto di una funzionaria di Calabria verde, e di un agronomo con l’accusa di concussione per una tangente da 20mila euro in cambio del rilascio di un'autorizzazione boschiva ripone “la piena fiducia nella magistratura e nel costante lavoro degli inquirenti affinché la verità venga a galla facendo piena luce sull’intera vicenda. Vicenda, che va condannata con fermezza, e richiede che la politica si interroghi adottando giuste contromisure. Nello specifico, non si deve lasciare cadere nel vuoto l’allarme lanciato dal procuratore Eugenio Facciolla: la politica deve creare gli anticorpi contro la corruzione e la concussione e intervenire sulla burocrazia e le connivenze per bonificare concretamente l’ente”.
“Da sempre ci battiamo contro ogni fenomeno corruttivo, vera e propria piaga sociale, che impedisce la competizione di mercato corretta, e per la responsabilità sociale delle imprese. E soprattutto, contro gli appalti al ribasso, per la tutela della qualità dei servizi e per la trasparenza degli atti amministrativi e delle procedure di sub appalto. Vogliamo sperare, inoltre – in conclusione di nota - che non siano i cittadini e i lavoratori a pagare il prezzo della corruzione, e che l’accaduto non diventi l’ennesima occasione per un attacco mediatico generalizzato nei confronti dei lavoratori e del settore forestale”.