Era latitante da 22 anni. Arrestato in Marocco
È durata 22 anni la latitanza di Angelo Filippini, ricercato per traffico internazionale di stupefacenti e legato all'organizzazione 'ndranghetista “Spinella-Ottina”, attiva nel Comasco dai primi anni Ottanta.
L’uomo è stato fermato lo scorso 12 aprile nella cittadina costiera di Temara, a 15 chilometri dalla capitale Rabat, dalla gendarmeria reale marocchina, su segnalazione del nucleo investigativo di Como.
È quanto rende noto l’Interpol Marocco che ha informato il comando provinciale dei carabinieri di Como.
Su Filippini, 72 anni, pendeva un ordine di cattura (deve scontare 11 anni e 7 mesi di carcere) emesso dalla Procura Generale della Repubblica. I carabinieri sono riusciti a ricostruire i suoi spostamenti degli ultimi dieci anni grazie a un attento monitoraggio dei suoi familiari.
Attivo tra Como, Fino Mornasco e Rovellasca, Filippini avrebbe fornito ai vertici del clan un capannone di sua proprietà (nel Comune di Rovellasca), nel quale veniva custodita l'eroina acquistata da fornitori turchi, ricevendo in cambio, ai tempi, 30 milioni delle vecchie lire per ogni carico custodito.
L'uomo si sarebbe occupato personalmente anche del confezionamento e della consegna per la commercializzazione delle varie partite, nell'ordine di circa 100-200 chili al mese, ogni qual volta veniva disposto dai “capi” della cosca.
Al momento dell'arresto, Filippini era in possesso di documenti contraffatti (un passaporto rilasciato dalle autorità bulgare sotto falso nome) ma le note imperfezioni fisiche del soggetto, come la mutilazione del dito medio della mano sinistra, hanno permesso di arrivare al suo fermo prima e alla successiva convalida dell'arresto ai fini estradizionali.
Al momento è detenuto in territorio marocchino, in ragione dei vigenti accordi, e si è in attesa di avviare le relative pratiche estradizionali per l'Italia