Legalità: se ne parla all’Istituto alberghiero di Rossano
Magistratura, Guardia di Finanza, Protezione civile e Chiesa sono stati ospiti presso l’Istituto Alberghiero, guidato dalla dirigente Pina De Martino, per l’iniziativa dal titolo “Il principio di legalità.
Fra gli organizzatori della ben strutturata azione formativa, il professor Francesco Stigliano, docente di discipline giuridico – economiche, nonché responsabile dell’Osservatorio sulla legalità nella stessa scuola. Il compito di coordinare i lavori è toccato alla dirigente scolastica che, con il suo consueto savoir faire, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato con forza l’importanza del rispetto delle regole.
“Si parte dalla scuola – ha sottolineato la dottoressa De Martino - per affrontare meglio le varie circostanze della vita. “Rispettando le regole viviamo tutti meglio”.
Il tema della legalità è stato affrontato da angolazioni diverse. Ogni relatore ha trattato l’argomento in base alle proprie conoscenze e alla professionalità a cui è chiamato a operare quotidianamente. Il Dirigente del Settore Protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi, ha sottolineato il bisogno di far valere il principio di legalità anche per quanto concerne l’edilizia. Il dottor Tansi ha riferito che in Calabria vi sono 142 mila case abusive.
“Spesso – ha detto – si opta per la soluzione del Condono edilizio, ma quest’ultimo è solo un atto di carattere amministrativo, mentre da un punto di vista strutturale necessita avere edifici stabili in grado di sopportare eventuali fenomeni naturali come i terremoti. Su questo tema il capo della Protezione civile calabrese ha messo a confronto ciò che avviene, in caso di terremoto, in Calabria e in Giappone. Ha tracciato un’ampia panoramica sulle situazioni critiche nella Regione Calabria (dissesto idrogeologico, frane, alluvioni, terremoti) e le conseguenze causate dall’incuria dell’uomo. Ha concluso evidenziando agli studenti presenti cosa è avvenuto il 12 agosto 2015 durante l’alluvione che ha colpito Rossano e Corigliano.
Il Procuratore Capo del Tribunale di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha esordito affermando la necessità di conoscere il nostro passato, che ha permeato la nostra storia, per meglio affrontare il presente. Il dottor Facciolla ha evidenziato che le nuove generazioni hanno la fortuna di poter frequentare un luogo sano, di cultura, capace di creare menti libere: la scuola.
“Gli amministratori – ha detto – spesso sono distratti e pensano poco alle necessità della gente e dei giovani in particolare: nei paesi sarebbe necessario avere centri di aggregazione sociale”. A giudizio del procuratore, gli adulti “hanno il dovere di dare testimonianza di ciò che di positivo abbiamo nella società, nel rispetto rigoroso delle leggi”. Lo stesso magistrato ha messo in risalto che la Costituzione ci indica quali sono i nostri diritti, ma questi sono correlati ai doveri. Dunque, il bisogno di imparare a rispettare le regole sin da piccoli in modo da acquisire la capacità di comportarsi bene in ogni contesto della vita. Infine, Facciolla ha spronato i ragazzi a parlare con i docenti di legalità, di mafia, intesa anche come mentalità mafiosa. Ha spiegato che la mafia si basa sulla non cultura. “La libertà ha concluso – è bellissima, ma va esercitata in una precisa cornice. Legalità è uguale a libertà”.
Ad arricchire il ben strutturato incontro – dibattito, un applauditissimo intermezzo musicale a cura dell’alunna Giusy Cavallo. Il Presidente emerito della IV Sezione Penale della Corte di Cassazione, nonché Presidente della Fondazione antiusura “San Marco Apostolo” di Cassano allo Ionio, Francesco Marzano, ha spiegato ai ragazzi che ogni società ha bisogno di regole. Esse valgono nei rapporti interpersonali e per far valere i propri diritti.
“Senza regole vivremmo in una realtà disordinata e asociale in cui prevarrebbe la legge del più forte”. Il dottore Marzano, ha evidenziato che “l’osservanza delle leggi è precondizione di libertà e democrazia. In altre parole, legalità e giustizia sono due facce della stessa medaglia. Ha riferito inoltre, che la Corte dei Conti ha stimato in 60 miliardi di euro il costo della corruzione. Nel corso della nostra storia nazionale ci siamo dovuti misurare con varie forme di attacchi alle istituzioni. Fra queste ha ricordato le decine di vittime delle Brigate Rosse”.
Il presidente emerito della IV Sezione Penale della Corte di Cassazione ha spiegato agli studenti che “le Brigate Rosse erano contro lo Stato, mentre la mafia è nello Stato e in esso cerca di infiltrarsi. C’è quindi bisogno – ha aggiunto – di un’inversione di tendenza. Uno scatto d’orgoglio. Occorre – ha concluso – riguadagnare la cultura della legalità nel nostro operare di tutti i giorni”.
Il Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, Capitano Francesco Coppola, ha parlato della sua esperienza e ha trasmesso alla platea il suo senso di legalità, attraverso il lavoro che svolge quotidianamente. Ha impiantato il suo intervento sulla legalità economico – finanziaria. Ha parlato dell’evasione fiscale e della dinamica della spesa pubblica. Ha riferito che in Italia vi sono 130 miliardi di euro di evasione fiscale all’anno. L’importanza di far capire ai cittadini la valenza di contribuire con le proprie tasse per migliorare i servizi. Il bisogno di mutare la mentalità culturale, anche nella gestione della pubblica amministrazione. Ha messo in risalto che in questo territorio, ancora, sono poche le denunce. Il capitano Coppola ha stimolato i ragazzi a riflettere perché “non basta avere leggi più rigide per migliorare la situazione”.
L’Arcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati, monsignor Giuseppe Satriano, ha elogiato l’iniziativa programmata dall’Istituto di istruzione superiore “Ettore Majorana” di Rossano: una sfida che la dirigente e i docenti hanno voluto far vivere ai propri alunni. Il pastore della chiesa rossanese ha sottolineato il bisogno di “dichiarare guerra al veleno che ammorba nella nostra fiducia”. Ha messo in evidenza la necessità oggettiva di denunciare i soprusi e le ingiustizie. L’Arcivescovo ha usato la parola “responsabilità” associandola accanto al termine dignità. “Dare onore – ha detto – a sè stesso”. Ha concluso facendo risaltare l’esigenza di operare giornalmente “avendo un cuore che sa amare, mettendoci la faccia, per costruire un futuro migliore”.
I lavori sono stati conclusi dalla dirigente scolastica, De Martino, la quale con soddisfazione, ha fatto notare che quella vissuta all’Alberghiero di Rossano è stata una giornata per fare comunità, attraverso un’azione sinergica fra le istituzioni”.