Latitante al lavoro nei campi, ma è una truffa. Smascherati mille falsi braccianti

Reggio Calabria Cronaca

Ancora falsi braccianti agricoli in Calabria, ed oltre una trentina le aziende del settore che, secondo gli inquirenti, avrebbero consentito l’ennesima truffa all’Inps, ovvero dei guadagni illeciti ai propri dipendenti per una cifra che supera i 5,6 milioni di euro.


Sotto la lente dei finanzieri esattamente 33 aziende agricole reggine, in particolare di Platì, San Luca, Africo, Casignana e Careri.

Le fiamme gialle hanno eseguito delle ispezioni e dei controlli fiscali arrivando così a segnalare le imprese all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione di quanto incassato ingiustamente - indennità assistenziali e previdenziali come la disoccupazione, la maternità e la malattia - da ben 923 lavoratori “fantasma”, molti dei quali sono risultati anche con precedenti penali ed uno, addirittura, latitante.

L’operazione di oggi è un approfondimento fiscale scaturito dalle indagini che, nel luglio scorso, avevano già portato alla denuncia dei titolari delle aziende e dei falsi braccianti, accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

In particolare, dalle investigazioni erano emerse delle criticità riconducibili al reale fabbisogno di lavoratori in relazione ai terreni da coltivare, spesso ubicati in località impervie e non raggiungibili con i normali mezzi di trasporto.

Gli investigatori allora avevano registrato delle dichiarazioni contrastanti rese dai braccianti in riferimento ai periodi di lavoro ed al tipo di colture praticate, oltre all’assoluta antieconomicità dell’attività d’impresa esercitata formalmente.

Le indagini patrimoniali hanno permesso poi di constatare, in capo ad alcuni dei coinvolti, il possesso di immobili di valore – come ville e appartamenti di pregio - e diverse auto di lusso, in un caso addirittura una Ferrari 360 Modena.

Così, le figure del titolare di ogni azienda agricola e dei lavoratori assunti fittiziamente sono state ricondotte alla stregua di soci di una società di fatto, del tutto assimilabile alle società di persone dove il contratto si può perfezionare anche per fatti “concludenti”, i cui proventi possono essere recuperati a tassazione sulla base del principio della responsabilità solidale dei soci, che opera per i rapporti tributari e le obbligazioni che ne derivano.