Edilizia scolastica, Rende e Cassano: “solo tre immobili con adeguamento sismico”
“Dalla graduatoria pubblicata sul portale della Regione Calabria notiamo con disappunto che Cosenza beneficerà solo in minima parte ai finanziamenti Por Calabria Fesr Fse 2014/2020 finalizzati all’adeguamento sismico e funzionale degli impianti degli edifici scolastici esistenti”.
Esordisce così la nota di Francesca Cassano e Bianca Rende che aggiungono: “il Comune infatti ha presentato solo due domande relative all’edificio di Via Giulia e all’istituto I.C. di V. Negroni, e di queste è stata ammessa quella dell’edificio di Via Giulia che al momento non è utilizzato”.
“E’ importante – sottolineano Bianca Rende e Francesca Cassano - che Palazzo dei Bruzi investa risorse anche per la progettazione per l’adeguamento sismico dei tanti edifici scolastici, partecipando con un maggior numero di domande ai bandi che la Regione Calabria e lo Stato hanno indetto ed espletato. Speriamo – continuano - che il Comune non perda un’altra occasione partecipando al nuovo bando in materia di edilizia scolastica pubblicato il 02 maggio 2018”.
“Avevamo chiesto nei mesi scorsi che l’amministrazione facesse un’attenta valutazione della sicurezza sismica degli edifici scolastici presenti sul nostro territorio arrivando ad un piano di programmazione degli interventi che permettesse di adeguare sismicamente tali edifici, tenendo conto anche della popolazione scolastica e della vetustà della struttura. Di tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio, soltanto tre immobili sono stati adeguati con criteri antisismici. Per questo il Comune, anche attraverso una valutazione strutturale degli edifici, che non è un semplice sopralluogo in cui si dà un giudizio “a sensazione” secondo l’esperienza professionale, poteva e doveva effettuare una verifica di vulnerabilità sismica e programmare un numero maggiore di interventi strutturali”.
“Nella città di Cosenza – concludono le due consigliere - vi sono 25 plessi scolastici realizzati prima del 2008, dunque precedentemente all’entrata in vigore delle nuove norme tecniche di costruzione. Intercettando le giuste risorse, le nostre scuole – termina la nota - potrebbero diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo così da una situazione di arretratezza e insicurezza per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica”.