Anti bracconaggio. Sequestrate 174 cartucce illegali, due le denunce
174 cartucce a munizione spezzata ed a pallettoni, un binocolo, un falco pecchiaiolo abbattuto a colpi d’arma, quattro esemplari di Barbagianni comune, dieci cardellini e due verzellini vivi, oltre a varie reti da uccellagione: è quanto hanno sequestrato i carabinieri forestali nel corso di un controllo effettuato tra Reggio Calabria e Messina.
Tutti gli animali in grado di volare sono stati liberati sul posto, mentre gli esemplari feriti sono stati consegnati al Centro Recupero Fauna Selvatica di Messina, di località San Rizzo, per essere curati dai medici veterinari.
I barbagianni, invece, erano piccoli esemplari allontanati prematuramente dalla madre, ostacolandone così la corretta crescita e l’adeguato sviluppo. Per questo il detentore è stato denunciato anche per maltrattamento di animali.
Durante lo stesso controllo i militari hanno sorpreso un 56enne, D.F., mentre cacciava a Catona, e che è stato denunciato per esercizio abusivo dell’attività venatoria in un periodo di divieto generale.
I forestali hanno quindi sequestrato il fucile e le cartucce a munizione spezzata e l’uomo rischia ora, oltre alla condanna penale, anche il ritiro della licenza di porto di fucile ed il divieto di detenzione di armi.
Le attività sono state svolte per contrastare la caccia illegale: anche quest’anno e come avviene ormai da diverso tempo, il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri ha organizzato il servizio antibracconaggio denominato “Operazione Adorno 2018”, inviando unità specializzate nel reggino e un contingente della Sezione Operativa Antibracconaggio centrale (il Soarda), in Sicilia.
I militari sono stati aiutati dal personale del Comando Regione Carabinieri Forestale “Calabria”, del Gruppo di Reggio e dal Reparto “Parco Nazionale dell’Aspromonte”. I Forestali stanno operando con dei volontari del Cabs (il Comitato contro l’uccellaggione di Bonn), del Wwf e della Lipu.