La7 e la fotografia impietosa della sanità calabrese. Per Oliverio è sempre colpa del commissariamento

Calabria Salute

“L’inchiesta mandata in onda l’altra sera dalla trasmissione di La7 Piazzapulita è l’ennesima conferma di una situazione non più tollerabile in cui versa la sanità calabrese dopo 8 anni di commissariamento da parte del Governo nazionale e 9 anni di piano di rientro dal debito sanitario”.


Un servizio impietoso trasmesso dall’emittente privata nazionale durante uno dei suoi talk più seguiti ridà l’occasione al Presidente della Regione, Mario Oliverio, di tirare un altro affondo sul commissariamento della sanità calabrese.

Come se le responsabilità ricadessero esclusivamente sugli ultimi otto anni “dati, cifre e testimonianze – sentenzia il governatore - hanno plasticamente rappresentato lo stato di strutture e servizi che costringono ogni anno migliaia di cittadini calabresi a dover emigrare fuori dalla regione per ottenere una risposta alla loro legittima domanda di salute e di essere curati”.

Oliverio punta il dido sui tagli orizzontali e il blocco totale del turn over che a suo dire hanno determinato un “impoverimento dell’offerta sanitaria” e, contestualmente, “costretto migliaia di operatori (medici, paramedici e personale infermieristico) a turni di lavoro massacranti”.

Un contesto, sottolinea, “depauperato servizi a volte anche di qualità. Anche le eccellenze presenti nel panorama calabrese vengono mortificate e marginalizzate da questa grave situazione”.

Tutto questo, sbotta il presidente, sarebbe dunque “figlio di una gestione commissariale, sciaguratamente chiesta 8 anni fa, che ha sottratto ai calabresi la gestione legittima di chi ha i compiti di governo sanciti dal voto popolare”.

Il commissariamento “romano”, che doveva insomma sopperire alle inadeguatezze delle diverse politiche regionali, avrebbe “fallito la sua missione ed è da anni che stiamo cercando di ottenere dai Governi che si sono succeduti una risposte chiara e definitiva che ponesse fine a questo scempio”.

“La mobilità passiva – dice - è diventata un vero e proprio salasso non solo per la finanza pubblica ma per quelle migliaia di cittadini calabresi costretti a migrare fuori dalla Calabria. Il più grande ospedale della Calabria è fuori dalla Calabria e lo stato del servizio sanitario regionale deve far fronte a quelle politiche di tagli indiscriminati con la conseguenza che la stessa aspettativa di vita dei calabresi, come certificato dall’ultimo rapporto Istat, è agli ultimi posti”.

Lo stesso risanamento economico, la missione principale dell’istituto commissariale secondo Oliverio avrebbe di fatto prodotto nuovi indebitamenti. “Il bilancio consuntivo nel solo anno 2017 – sbotta il governatore - ha prodotto un ennesimo risultato drammatico certificando un disavanzo di 101 milioni di euro, mentre la programmazione commissariale condivisa dallo stesso Governo (Ministeri Salute ed Economia) prevede un equilibrio di bilancio entro l’anno corrente. Obiettivo non più realizzabile, come è facilmente prevedibile”.

Una situazione, sotto gli occhi di tutti gli utenti, le cui responsabilità Oliverio le indica nei Governi nazionali che hanno deciso il commissariamento nel 2010 e successivamente avallato quelle che definisce come “le gestioni fallimentari”.