Morte operaio nell’azienda Callipo: rinviato a giudizio imprenditore
Il gup del Tribunale di Vibo Valentia ha rinviato a giudizio Pippo Callipo, 72 anni, di Pizzo Calabro, amministratore unico della società della "Giacinto Callipo Conserve Alimentari spa", accusato di omicidio colposo dopo la morte di Antonio Gaglioti, l'operaio 49enne di Pizzo deceduto a Catanzaro dopo dieci giorni di coma a causa di un incidente sul lavoro avvenuto il 3 dicembre 2015 in un locale dell’azienda specializzata nella lavorazione del tonno.Non luogo a procedere, invece, per Moreno Ceravolo, 60 anni, pure lui di Pizzo.
Il prossimo 20 settembre inizierà dinanzi al Tribunale di Vibo il processo nei confronti di Callipo, difeso dall'avvocato Marcello Colloca. L'accusa contesta all'imprenditore Pippo Callipo "negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza della normativa antinfortunistica" nel reato di omicidio colposo.
Gaglioti è deceduto mentre stava sostituendo i vetri nel capannone dello stabilimento dell'azienda, precipitando da cinque metri, in assenza, secondo i carabinieri e il pm, delle cinture di sicurezza e di adeguati sistemi di protezione.