Crotone, Lucà (CdD): eliminazione incompatibilità consiglieri regionali, un vero paradosso
“Quello che è successo in Consiglio Regionale nello scorso mese, ha veramente del paradossale se per un attimo ci fermiamo ed analizziamo serenamente quello che è accaduto, senza che nessuno si risenta, da una parte e dall'altra. La vicenda Zappalà e le reazioni opportune del Presidente del Consiglio Talarico: “Noi vogliamo essere giudicati da ciò che facciamo, da come governiamo” ci avevano fatto ben sperare ma si sono subito sconfessati con la votazione bipartizan della norma con cui si consente ad un consigliere regionale di essere contemporaneamente sindaco di una città e/o presidente di provincia. In sintesi sono state eliminate le incompatibilità esistenti che sono comunque in vigore in tutte le altre Regioni del nostro Paese”. A parlare è Salvatore Lucà , capogruppo della Compagnia dei Democratoci alla Provincia di Crotone in che, in proposito, prosegue: “Questa nuova norma ha come unico scopo quello di concentrare nel consigliere regionale un potere altissimo in riferimento proprio al voto di preferenza ed in virtù del quale assisteremo ad un'azione politica da parte dei consiglieri regionali che probabilmente alcune volte sarà inconcepibile ed inverosimile”.
“Eccetto il Presidente Scopelliti - aggiunge il Lucà - che per amore di verità non ha votato, lasciando la facoltà agli altri di determinarsi liberamente, sia il centro destra che pezzi importantissimi del centro sinistra hanno tranquillamente consentito il varo di una norma che contraddice vistosamente i tanti proclami che in questi anni sono stati fatti contro i doppi incarichi e via dicendo. L'allargamento delle compatibilità dei consiglieri regionali è indubbiamente una crescita esponenziale del potere e dei privilegi dei consiglieri stessi a cui si dà l'opportunità di procacciare i voti facendo il sindaco o il presidente della provincia e continuando a perseguire di conseguenza una politica di parte, localistica, mirata solo alla preferenza che alimenterà l'allontanamento ulteriore dalla politica di tanti nostri concittadini, ove mai c'è ne fosse ancora bisogno”.
“Una vera contraddizione con quanto in questi ultimi anni è stato detto; sorrido – continua il capogruppo CdD - per le dichiarazioni di alcuni i quali si giustificano sottolineando che lo stipendio non è doppio, ci mancava pure questo per completare il puzzle. Poi è possibile fare il sindaco e il consigliere allo stesso tempo? Certamente NO! La verità che tutte quelle belle parole sentite in questi anni e specialmente nell'ultima campagna elettorale che rimarcavano e ribadivano una grande politica di cambiamento, l'eliminazione dei doppi incarichi, un coinvolgimento dei cittadini a 360° e quant'altro, erano solo parole vuote senza senso se, in barba a tutto e a tutti, questo Consiglio Regionale ha ritenuto improvvidamente di intraprendere questo percorso perverso.
Forse sarebbe stato apprezzabile e condivisibile votare qualche altra incompatibilità o restrizione, non si può snaturare la politica e fare attenzionare dai mass media nazionali una Regione che ha già tanti problemi, ci mancavano quelli procurati ed ispirati certamente da alcuni mammasantissimi della politica regionale che vogliono evidentemente, dopo decenni e decenni, continuare a restare in sella con artifizi ad personam che probabilmente altri Organismi o Poteri dello Stato cancelleranno”.
“Questa classe dirigente - conclude Lucà - cosa dirà ai giovani che vogliono affacciarsi alla politica e servire la “cosa pubblica”: non avrà nulla di apprezzabile da offrire se non la pochezza di una politica che incoerentemente non mantiene le promesse, poi cì meravigliamo se la “ndrangheta imperversa e tiene sotto scacco la nostra Regione.”