Esami di terza media, in vigore il nuovo Dl, ecco come cambia

Reggio Calabria Attualità

Si sta concludendo, un anno scolastico molto intenso, per le scuole reggine. Ultimati gli scrutini, perciò, molti studenti e docenti saranno impegnati negli esami di Stato. A cominciare per primi saranno i 5463 alunni di terza della scuola secondaria di primo grado che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’. A seguire i quasi 5300 maturandi delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato il 20 giugno.

Di seguito sono riportate le delucidazioni di Guido Leone, Dirigente tecnico dell’Usr Calabria.

COME CAMBIA l'ESAME DI TERZA MEDIA

Quest’anno ci sarà l’esordio della nuova formula di esami introdotta dal decreto legislativo 62/2017 che ha introdotto delle modifiche. Ma vediamo le novità nei vari passaggi.

AMMISSIONE

L’ammissione agli esami che concludono il primo ciclo di istruzione compete al Consiglio di classe che può disporre, in via generale, l’ammissione anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, con voto di ammissione anche inferiore a sei decimi. Per essere ammessi occorre aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e aver fatto in aprile le prove Invalsi, conditio sine qua non. E’ abrogato il voto in condotta che viene sostituito da un giudizio. Non può però partecipare chi ha ricevuto sanzioni disciplinari.

IL CALENDARIO

Gli esami iniziano dopo gli scrutini e le date variano da istituto a istituto. Tuttavia è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga subito dopo la chiusura delle lezioni tra l’11 ed il 13 giugno.

Il calendario delle operazioni d’esame viene definito e comunicato al collegio dei docenti dal dirigente scolastico, che ha le funzioni di presidente di commissione d’esame nella propria scuola, una novità per questo anno scolastico, considerato che fino all’anno scorso il presidente delle commissioni d’esame proveniva da altra scuola. In caso di assenza, impedimento o di reggenza, le funzioni di presidente sono svolte da un docente suo collaboratore, appositamente delegato.

Presso ogni scuola è costituita una commissione che si articola in un numero di sottocommissioni corrispondenti alle terze classi. Le sottocommissioni sono composte da tutti i docenti dei singoli consigli di classe compresi gli insegnanti di sostegno, religione, materie alternative.

QUATTRO PROVE

Tre scritti e un colloquio. Le prove scritte riguardano italiano, competenze logico-matematiche, lingue straniere articolata in due sezioni in un’unica giornata. Il colloquio deve tenere conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.

Ogni scritto non può durare più di quattro ore. Spetta alla commissione, nell’ambito della riunione preliminare, predisporre le tracce delle prove sulla base delle proposte dei docenti delle discipline coinvolte e in coerenza con i traguardi di sviluppo delle competenze previste dalle indicazioni nazionali, nonché definire criteri comuni per la correzione e la valutazione.

Il VOTO FINALE

Il voto finale dell’esame viene espresso in decimi. Superano l’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione gli alunni e le alunne che conseguono un voto finale non inferiore a sei decimi. Può venire attribuita la lode ai candidati che ottengono il voto di 10 decimi, tenendo a riferimento sia gli esiti delle prove d’esame sia il percorso scolastico triennale.

Al voto in decimi si accompagna la certificazione delle competenze acquisite redatta in sede di scrutinio finale, integrata da una parte a cura dell’Invalsi contenente la descrizione dei livelli conseguiti nelle prove Invalsi di aprile.

COME È ANDATA LO SCORSO ANNO NELLE NOSTRE SCUOLE

Il tasso di ammissione agli esami si è attestato sul 98,7% con un tasso di licenziati del 99,7% in linea con la media nazionale. Le votazioni conseguite dai candidati sono state: voto sei, pari al 26,3%; voto sette, pari al 25,6%; voto otto, pari al 20,9%; voto nove, pari al 16,5%; voto dieci, pari al 7,7%; la lode è pari al 2,9%. Gli alunni che raggiungono la sufficienza risulta perciò percentualmente maggioritaria.

IL GAP DELLA SCUOLA MEDIA

Le due aree principali su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in italiano e matematica, è un gap territoriale che parte sin dalla scuola primaria e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo.

La scuola media, una terra di mezzo, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale.